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Il rush finale è della Libertas

di Federico d'Elia
Un'azione del match (foto Stick)
Un'azione del match (foto Stick)

Gli amaranto tentennano ad attacco schierato, Woodson e Tiby fanno 0/11 dall’arco ma nell’ultimo quarto escono fuori cuore e difesa

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LIVORNO. Nella splendida cornice del PalaModigliani, c’è anche il Presidente Marco Benvenuti volato da oltreoceano fino a Livorno per spingere gli amaranto proprio per l’occasione, insieme al neo cittì della Nazionale Luca Banchi accolto dal pubblico con un boato di applausi.

La Libertas riesce a battere Bergamo, uscendo ancora una volta come era accaduto con Brindisi, dalle sabbie mobili di uno svantaggio importante, attaccandosi nella ripresa ad una difesa solida e la sensazione di avere energie fisiche e mentali di chi non vuole arrendersi mai.

Non è una vittoria scintillante quella ottenuta dai ragazzi di Coach Diana, se il metro di giudizio fosse puramente estetico. Partita spigolosa e poco fluida, caratterizzata ancora una volta da polveri bagnate dall’arco (4 su 29). Ma proprio per questo è un successo che vale doppio, che incrementa la classifica e l’autostima (4 vittorie nelle ultime 5 uscite).

Anche la prestazione di Luca Possamai, finalmente concreto ed impattante, è un segnale che porta fiducia per il futuro in casa Libertas. Il centro amaranto è infatti fin dall’inizio più coinvolto dai compagni e mentre Bergamo sceglie di difendere con show profondi sul pick&roll, Possamai è bravo a farsi trovare pronto sulle rollate al ferro mettendo 11 punti nel primo quarto (22 a 20).

Nel Q2 però Bergamo scappa via con un parziale di 22 a 11, contro una Libertas che non riesce a correre ed è legnosa quando attacca (praticamente sempre) a difesa schierata. Gli amaranto firmano un paio di brutte transizioni difensive, ma soprattutto pasticciano in più occasioni (11 perse nei primi 20’, che però saranno solo 12 a fine match). Mancano soprattutto i punti dei due stranieri, con Woodson che a referto scrive solo 3 punti ad intervallo lungo e Tiby fa poco meglio con 4.

Si va quindi negli spogliatoi (33 a 42), con Bergamo avanti seppure senza incantare. Quella che esce dagli spogliatoi è però una Libertas diversa. Torna finalmente a mordere in difesa, marchio di fabbrica dei successi di questa prima fetta di stagione. Valentini gioca con personalità, Tiby inizia ad essere incisivo facendo a sportellate vicino al ferro e gli amaranto ricuciono parte dello svantaggio (51 a 55 a fine Q3).

Nell’ultimo quarto la Libertas sale ulteriormente di colpi nella propria metà campo difensiva. Filoni difende per tre e prende in cielo rimbalzi pesantissimi per un piccolo (6 alla fine), Valentini è ordinato e concreto ma è Tiby danzando sul perno a firmare il pareggio (57 a 57) e poco dopo una bomba da distanza siderale di Filloy è il timbro della rimonta compiuta e del sorpasso avvenuto (60 a 57).

Bergamo continua a lottare su ogni pallone e non ci sta a lasciare i due punti a Livorno. Hogue di fisico in avvicinamento e Loro in eleganti jump da fuori, tengono gli ospiti a contatto fino alle battute finali, poi una pennellata mancina di Woodson in estensione (72 a 68) chiude di fatto i giochi. I falli sistematici ed i viaggi alternati in lunetta non cambiano l’esito del match, anche se la preghiera da dietro metà campo di Lombardi per il possibile pareggio sulla sirena, fa sussultare i tifosi amaranto in tribuna ma si spenge sul ferro. Se la Libertas riesce a vincere anche queste partite sporche e di cattive percentuali (Woodson 0 su 6 e Tiby 0 su 5 da tre), i segnali che arrivano per il futuro sono davvero incoraggianti, come una posizione in classifica sempre più ambiziosa ed interessante.

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