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Livorno, amaranto scarichi: il Guidonia (bestia nera...) passa 1-0. Cosa non ha funzionato

di Alessandro Lazzerini
Livorno, amaranto scarichi: il Guidonia (bestia nera...) passa 1-0. Cosa non ha funzionato

A deciderla ci pensa un piazzato di Bernardotto a metà della ripresa

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LIVORNO. Il fortino è già caduto. Alla terza giornata, la seconda tra le mura amiche, il Livorno perde l’imbattibilità casalinga contro un ottimo Guidonia Montecelio. A deciderla ci pensa un piazzato di Bernardotto a metà della ripresa. Prestazione insufficiente della formazione di mister Formisano: reparti scollegati e troppi lanci lunghi che non hanno prodotto risultati. In più una difesa che nel secondo tempo non ha mai trovato le misure agli avanti laziali. I gialloblù sono la nuova bestia nera del Livorno: per la seconda volta in nove mesi espugnano il Picchi. E lasciano gli amaranto a quota 3 punti.

LE SCELTE

Alla seconda in casa Formisano opta per la prima volta per un Livorno iper offensivo. Davanti ci sono addirittura Dionisi e Cioffi alle spalle di Di Carmine per un attacco pesante. A destra Biondi viene preferito a Mawete, altro segno di una trazione anteriore, mentre a sinistra c’è la conferma di Antoni. In mezzo i soliti Hamlili-Welbeck con il terzetto difensivo formato da Baldi, Noce e Monaco che fa il suo esordio in campionato. In porta, al posto dell’assente Seghetti, c’è Ciobanu, preferito a Tani.

BOTTA E RISPOSTA

Il secondo tempo, dopo una prima frazione senza grossi squilli e una sfida giocata tanto a centrocampo, la contesa si accende all’improvviso. A neanche 30” dal via, il Livorno ha la palla del vantaggio: Biondi converge in area, fa fuori il diretto avversario e tira sul secondo palo, ma la palla viene salvata sulla linea da Malomo. Si pensa a un colpo di mano, ma i giocatori in campo fanno cenno a Formisano di non chiamare il Fvs: il tiro è respinto col petto. Al 56’, invece, l’occasionissima ce l’ha il Guidonia: filtrante per Spavone che supera Noce e si ritrova a tu per tu con Ciobanu. Il miracolo del classe 2005 salva il Livorno.

CAMBIO MODULO E GOL

Un semplice cambio di posizione per passare dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1. Dopo poco della ripresa Formisano cambia modulo: Baldi si apre come terzino e Biondi sale sulla linea dei trequartisti insieme a Cioffi e Dionisi alle spalle di Di Carmine. Il Livorno intorno all’ora di gioco cala vistosamente in termini di energia e di “presa” sulla partita. Così il Guidonia, ordinatissimo in campo, ne approfitta e passa: Spavone da sinistra salta Baldi, serve Bernardotto, lasciato troppo libero in area. Il tiro a giro del numero 90 finisce all’angolino e al 64' è 0-1.

ALLA CACCIA DEL PARI

Gol subito e Livorno che vuole riprendersi la partita. Dentro Panaioli e Mawete per Dionisi e Baldi, poi Odjer e Panattoni al posto di Welbeck e Di Carmine. Negli scampoli finali di match anche Malva per Biondi. Tutti avanti con Formisano che carica i suoi, ma il Livorno manca di qualità e geometrie. L’assalto è solo inerzia e forza della disperazione. Panattoni viene murato in area all’84’, mentre due minuti dopo Cioffi calcia alto da buona posizione. Gli amaranto prestano il fianco alle avanzate ospiti: Ciobanu all’88 fa un miracolo assoluto salvando sulla linea il tiro di Franchini e al 90’ Sannipoli manda alto da due passi. E’ l’ultima emozione. Il Livorno perde per la prima volta in casa. In una sfida in cui ha fatto poco. Troppo poco.

POCO GIOCO

Delle quattro partite giocate fin qui, tre in campionato e una in Coppa Italia, è senza dubbio la peggior prestazione del Livorno. Un buon primo tempo, senza mai pungere troppo, ma comunque rispondendo colpo su colpo. Una ripresa in cui gli amaranto sono sembrati scarichi, svuotati. Senza troppe idee e neanche energie, mai in grado di coinvolgere troppo gli attaccanti (insufficienti sia Dionisi che Di Carmine). Sistematico il lancio lungo centrale, poco gioco sulle fasce (dove Antoni non ha brillato) e nessun fraseggio palla a terra. C’è bisogno sicuramente di più qualità e brillantezza. A fine partita la Nord canta forte “forza ragazzi”. Siamo solo all'inizio. Si volta pagina e si riparte. A Pesaro servirà il riscatto.

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