Salta di nuovo il Cda della PL
Tornano i problemi in società legati alla spaccatura dei sei soci in due “partiti”. Decisiva questa settimana. Il presidente: «Risolveremo tutto, non ci sono rischi»
LIVORNO. Un equilibrio fragile. Troppo fragile. E infatti al primo ostacolo è stata disarcionata qualsiasi certezza. Oggi la Pallacanestro Livorno è in una situazione pericolosa anche se gli spiragli per uscirci ci sono tutti.
Caduto il Cda
Sembra passato un secolo da lunedì 23 giugno. Quel giorno l’assemblea dei soci nominò un nuovo Consiglio d’amministrazione (poi ufficializzato il 25) con Manolo Burgalassi presidente, Matteo Rossi vicepresidente e il commercialista Marco Paglioni tesoriere. Non che d’improvviso si fosse tornati una grande famiglia felice, ma quantomeno sembrava di aver trovato una situazione di equilibrio tra i due “partiti” che ci sono all’interno della dirigenza PL. Già, perché il nodo da tempo era tutto qui: da una parte c’erano (e ci sono) Francesco Farneti, Beppe Costa e Matteo Rossi (patron di Toscana Legno), dall’altra invece Riccardo Grillo, Marco Romei e Manolo Burgalassi.
Nel Cda nominato il 23 giugno c’era dunque un rappresentante per partito, più un commercialista sulla carta super partes (anche se espressione di Costa). Poteva funzionare? Si sperava di sì, magari con un riavvicinamento delle due parti. Che in realtà sono rimaste sempre lontane. E alla prima difficoltà, il banco è saltato.
Il passivo
Non c’è una versione ufficiale sulle dimissioni di Paglioni. Ma un’ipotesi potrebbe essere la scoperta un passivo della passata stagione superiore a quello previsto. Ma, ripetiamo, è solo un’ipotesi.
É invece una certezza quella del passivo. Il bilancio non è ancora stato chiuso quindi non è possibile dire una cifra esatta: si potrebbe trattare di qualcosa intorno ai 200mila euro, dunque numeri non da mani nei capelli. La società lo scorso anno aveva speso molto per costruire una squadra da primato, poi diversi giocatori hanno reso meno del previsto e i dirigenti non si sono tirati indietro per fare aggiustamenti: prima Hazners, poi Lucarelli, poi Turchetto, poi Klyuchnyk. A questo va aggiunto i mancati incassi del post-season visto che la PL non ha giocato in casa neanche una partita playoff (con San Vendemiano e Ruvo si è giocato a Piombino).
Parliamoci chiaro. Qui parliamo di un passivo tutt’altro che impossibile da ripianare. Ci sono tantissime altre società in queste condizioni, è successo anche alla Libertas. Ma nella PL il problema sono le due fazioni: che non hanno unità d’intenti. Quindi ognuna porta avanti il suo piano e probabilmente non aver ripianato rientra proprio in questa strategia.
Cosa può succedere
Questa settimana sarà decisiva. Ci sono una serie di incontri previsti in giornata, mentre domani l’assemblea dei soci potrebbe riunirsi di nuovo per eleggere (o tentare di farlo) il nuovo Cda.
É chiaro che a questo punto tutte le carte vengono rimescolate. Nell’ultimo Cda ad esempio si decise di tener fuori tutti i vecchi soci ad eccezione di Burgalassi, questa situazione potrebbe cambiare. Da capire anche come si muoverà il cavalier Costa che può diventare una variabile non da poco.
Fosse un film con finale ancora da scrivere, sarebbe bello immaginare una scena con i sei soci che domani finalmente si stringono la mano, magari rimettendo ordine nelle cariche e nelle gerarchie di chi conta di più e chi di meno. Come avviene in ogni società. Anche se, a oggi, questa sembra una strada molto tortuosa.
Se tre soci dovessero restare e tre uscire, sarà in ogni caso una battaglia con ferite. Perché diversi sponsor (la voce più importante insieme al botteghino) si sono legati alla PL grazie ai rapporti con i vari soci. Quindi qualche sponsor si potrebbe perdere per strada. Comunque, da quanto ci risulta, entrambe le parti sostengono di avere dei soci pronti ad entrare subito.
Parla il presidente
Una cosa importante la dice comunque Manolo Burgalassi, presidente. «É vero, ci sono delle problematiche ma è una situazione assolutamente risolvibile. In queste ore siamo tutti ai lavoro per trovare la soluzione migliore e di una cosa i tifosi devono stare tranquilli: comunque vada, la PL non morirà».
Ecco. Questo è il messaggio più importante. E deve diventare il punto cardine. Il primo obiettivo di tutti, nel momento in cui i sei soci domani si metteranno al tavolo insieme.