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Livorno, Mazzoni verso le dimissioni. Rivolta della tifoseria per il nuovo logo

di Alessandro Bernini

	Mazzoni, il logo e la protesta
Mazzoni, il logo e la protesta

Tensione in società, il club manager potrebbe lasciare l’amaranto. Esciua spiega cosa c’è dietro il nuovo simbolo. Il punto su una situazione molto delicata

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LIVORNO. Una giornata iniziata male e finita peggio, tra le polemiche per un logo che non piace a nessuno e le dimissioni nell’aria di Luca Mazzoni.

Mazzoni esce?

Partiamo proprio dall’ultimo atto, quello più importante. Luca Mazzoni (che ha preferito non rilasciare dichiarazioni) sarebbe a un passo dalle dimissioni. Anzi, le avrebbe già comunicate a Joel Esciua.

Le motivazioni? Chiaro che potrà spiegarle solo Mazzoni. La sensazione è che alcune scelte degli ultimi giorni, compresa anche quella del logo, non siano piaciute al club manager. Nella sostanza, Mazzoni già dallo scorso anno ricopre il ruolo “operativo” di Direttore generale, che nella forma era invece affidato alla figura (più istituzionale e legata ad Esciua) di Vittorio Mosseri.

Le dimissioni di Mosseri avevano ampliato il raggio d’azione di Mazzoni ma qualcosa nelle ultime ore si sarebbe spezzato. Adesso si tratta di vedere se nelle prossime ore queste dimissioni saranno confermate e ufficializzate o se Mazzoni tornerà sui suoi passi. Se dovesse uscire anche lui, a livello operativo resterebbe il solo Doga.

Il caso-logo

E chissà che sulle dimissioni di Luca Mazzoni non abbia inciso anche il fiume di polemiche e veleni che si sono riversate sulla società dopo la presentazione del nuovo logo (che vedete nella foto a destra). Una scelta – ha spiegato la società – dettata da necessità social, di marketing, di una modernità che il vecchio logo non poteva garantire. La soluzione scelta però dal Livorno, insieme al proprio partner Zaki – Creative Digital Agency, è stata criticata duramente dalla piazza. Da capire se si andrà avanti su questa linea o ci sarà un passo indietro.

«Volevamo - ha detto Esciua in un filmato inviato da New York - un logo che potesse ringiovanire e rilanciare la nostra immagine verso il futuro. Un logo moderno e leggero che riflettesse i valori della città e allo stesso tempo, in riferimento alle onde a cui si ispira, simboleggi la leggerezza, mista all’ambizione, con cui ci avviciniamo alla C. Si apre un nuovo ciclo». «Un progetto che parte da due anni addietro», ha detto il responsabile marketing Maurizio Laudicino.

Non appena il nuovo logo è finito online c’è stata una pioggia di polemiche da parte della tifoseria. Trovare un commento positivi è stato quasi impossibile. Per assurdo: la scelta che non si è rivelata divisiva (a chi piace, a chi no) come poteva essere prevedibile, ma ha unito tutti in un parere negativo. C’è chi pensa “sia stata calpestata la nostra storia”, chi si chiede “perché non ci sia stato un confronto o magari un contest tra più proposte”. Chi lo ha accostato a quello molto simile della Lotus-Stamas, azienda che fabbrica sanitari in Malesia. Vedremo se la rivolta farà cambiare idea oppure se «aspetteremo che tutti ci facciano l’occhio in una scelta coraggiosa che guarda al futuro», come detto dal club manager Luca Mazzoni.

La Curva Nord

In campo è scesa subito anche la Nord. Allo stadio sono stati appesi due striscioni, uno contro il nuovo logo e uno contro la società (lo potete leggere qui sotto). Ma c’è stato anche un duro comunicato della Curva Nord. Critiche al mercato, alle scelte e ai comportamenti. «Una società - si chiude la nota - immersa di ipocrisia e affarismo lo si è visto quando Esciua ha avuto la faccia tosta di nominare e salutare quell'Igor Protti che lui stesso ha estromesso dal Livorno a suo tempo, con il beneplacito degli arrampicatori presenti, una figura imprescindibile, abbandonata da personaggi che ad ogni modo, proprio come avveniva in era Spinelli, prima o poi, faranno la stessa fine. Noi non applaudiamo le mani come le foche ammaestrate alla società che vediamo, non ci rappresenta a prescindere dai risultati per una diversa idea di calcio e di mondo. Una società, per noi, quindi più brutta e inadeguata del nuovo logo che ha scelto. Ad ogni modo - conclude il comunicato - come sempre saremo al nostro posto, considerato che per noi, non è business ma passione».

L’idea di Salvetti

Anche il sindaco è stato travolto da questa ondata di dissenso contro il logo. E in serata ha lanciato la proposta «Penso che non ci sia niente di male a riconsiderare il tutto e a tal proposito propongo anche di valutare di mettere sulle maglie amaranto per una stagione il simbolo della città e attendere l'evoluzione sul logo storico o sceglierne in futuro uno nuovo insieme ai tifosi. In questo modo e in questo momento tutti, società, squadra e tifosi, si potranno concentrare sulla costruzione del gruppo di giocatori, sul ritiro e sulla stagione in serie C da giocare da protagonisti, lasciando da parte polemiche e discussioni che non servono a nessuno».
 

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