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Livorno, è una rimonta d’oro

di Francesca Bandinelli
Un'azione del match (foto Stick)
Un'azione del match (foto Stick)

Il Bra passa in vantaggio alla prima occasione, ma Rossetti e Dionisi rovesciano tutto: si avvicina il sogno della finale scudetto

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LIVORNO. La zampata vincente, l’allungo per cercare di portare il suo Livorno alla finale scudetto di Serie D l’ha data lui, Chico Dionisi, il campione tornato alle origini con l’obiettivo di trascinare gli amaranto fuori dall’inferno dei dilettanti. Contro il Bra ha messo il sigillo sul suo sedicesimo gol stagionale, quello dell’ennesima rimonta portata a termine e, soprattutto, quello che è valso la vittoria interna numero 18 di questa incredibile annata. Il primo passo per uscire dal guado, anche stasera (24 maggio), lo ha compiuto Rossetti, lesto nello sfruttare, di testa, l’assist di Malva: il gol del pari è stato il suo, poi il colpo di genio lo ha costruito lui, il più esperto e sempre il più affamato di successi.

Peccato solo che gli amaranto siano rimasti in naftalina nel primo tempo: prima storditi dalla frustata ospite e poi poco reattivi nel reagire. Come spesso accaduto quest’anno, però, la ripresa ha regalato altri brividi. Prima con la traversa colpita da Bellini, il solito trascinatore, poi con la rete del numero 90 e con la doppietta soltanto sfiorata, con un tiro sottomisura. Il Bra, nella ripresa, è rimasto imprigionato, quasi come intrappolato in una centrifuga. C’è stato qualche scatto in avanti, ma della potenza di un fuoco fatuo. Di fatto, ancora una volta, Indiani l’ha raddrizzata, sfruttando la forza della sua panchina, con Ndoye (due le occasioni), Regoli, e poi lui, l’infinito Dionisi. Adesso, c’è da concentrarsi sulla gara di ritorno, in programma domenica prossima alle 16 all’Attilio Brevi di Bra. Si dovrà invece attendere oggi pomeriggio (fischio d’inizio alle 16) per vedere gli sviluppi della seconda semifinale, quella tra Siracusa e Ospitaletto

Indiani recupera in extremis Brenna in difesa: nel mezzo si affida ai soliti noti, con Hamlili e Bellini chiamati a costruire il gioco. Davanti, con Malva, ci sono Marinari e Rossetti. Nisticò, rispetto alla gara vinta contro le Dolomiti Bellunesi ruota alcuni suoi elementi, lasciando invariata l’ossatura portante della squadra, specie davanti, con Minaj (11 gol e 12 assist in campionato) e Aloia : Costantino, l’altro in doppia cifra quanto a marcature, viene lasciato a riposo. Il Livorno prova subito ad accelerare: al 5’ Bonassi, di testa, ci prova, ma Ribero para. Alla prima occasione utile è il Bra a passare in avanti, sfruttando un fulmineo rovesciamento di fronte, con Mawete chirurgico nel servire Aloia e l’attaccante cinico nel battere Cardelli. Il Bra gestisce, il Livorno invece appare troppo frenetico, come al 38’, quando Hamlili recupera un bel pallone al limite dall’area, ma Malva spreca, con un sinistro brutta copia sia di un tiro che di un cross. Nella ripresa, il Bra prova a far valere la sua legge con Pautassi: la conclusione finisce fuori di poco. È qui, però, che si “risveglia” la squadra di casa. Bellini vede il suo tiro schiantarsi sulla traversa, poi Rossetti, dopo aver ubriacato la difesa, si fa ipnotizzare da Ribero. IL Livorno sale in cattedra, il Bra è schiacciato: il 2-1 è la naturale conseguenza. Ora c’è da completare l’opera, dopo l’ennesimo abbraccio sotto la curva, simbolo di un amore che non finirà mai.

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