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Livorno ko in coppa, cosa preoccupa e cosa ci si attende dal mercato

di Alessandro Lazzerini

	Lo sguardo perplesso di Dionisi (foto Franco Silvi)
Lo sguardo perplesso di Dionisi (foto Franco Silvi)

La squadra di Indiani battuta 3-2 in casa contro il Guidonia. Il campanello d’allarme è suonato e non deve essere sottovalutato

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LIVORNO. Disco rosso. L’avventura in Coppa Italia del Livorno finisce qui. Gli amaranto di Indiani soffrono maledettamente le ripartenze e la velocità di un Guidonia Montecelio che esce dall’Armando Picchi con un 2-3 firmato Icardi e doppio Maurizi. A niente sono servite le reti di Russo, lampo per l’1-2, e la rovesciata nel finale di Siniega per un recupero di speranza. Nessun dramma. La Coppa Italia è competizione fine a sé stessa e non metteva in palio niente. Era solo gloria e possibilità di far giocare chi aveva meno spazio. Ma ora le rotazioni del Livorno si sono accorciate e la squadra non ha più la brillantezza di un mese fa. Allo stesso tempo, niente ipocrisia: andare avanti avrebbe fatto piacere, ma adesso nessuno si strappa i capelli per essere usciti. Un appunto per il futuro però la partita lo ha regalato: il Livorno dietro balla con veramente troppa facilità. E dal mercato serve metterci una toppa.

Le scelte

Come in ogni occasione, Indiani cambia tanto rispetto al campionato. Dentro Ciobanu, ormai portiere di Coppa, torna Risaliti a completare la linea con Siniega e Fancelli, titolari come a Foligno. La linea mediana è tutta diversa. Parente e Arcuri esterni, Luci e Bonassi in mezzo. Davanti Ndoye, di nuovo titolare a distanza di quattro mesi, e Frati alle spalle di Dionisi. Tribuna per Cardelli, Bellini e Marinari.

Ospiti avanti

Nei primi quaranta minuti la sfida non regala praticamente emozioni. Per sbloccare l’equilibrio il Livorno ci mette del suo, in negativo. Al 42’, su corner a favore, Frati, nel tentativo di battere corto per Ndoye tocca male e apre al contropiede ospite: Tounkara apparecchia per Icardi che davanti a Ciobanu non sbaglia. Prima del duplice fischio, il Livorno avrebbe anche una doppia ghiottissima occasione per il pari: siluro di Dionisi che si stampa sulla traversa e tocca la riga; sul rimbalzo Frati, da due passi, colpisce clamorosamente il palo.

Avvio choc

Neanche 120” di ripresa e il Livorno va sotto di due reti. Buco di Risaliti, con Stefanelli che scappa via e lancia Maurizi che a tu per tu col portiere trova l’angolino. Indiani cambia volto alla squadra. Dentro tutte le punte e dal 3-4-2-1 si passa a un 4-2-4 che definire offensivo è un eufemismo. Regoli fa addirittura il mediano insieme ad Hamlili e davanti ci sono Russo, Rossetti, Dionisi e Frati. La trazione anteriore premia il Livorno: al 75’ Risaliti si spinge a destra, crossa al centro dove Russo in volée trova il pertugio giusto per l’1-2. Neanche il tempo di festeggiare che due minuti più tardi l’ex El Bakhtaoui scappa a Siniega sulla destra, crossa per Maurizi che dopo un contrasto con Regoli si ritrova il pallone a porta vuota per il tris. Fuori Dionisi, espulso per protesta, il Livorno recrimina per un rigore su Frati e al 91’ la riapre con la rovesciata spettacolare di Siniega. Nel recupero, però, gli ospiti sono bravi a tenere la palla alla bandierina e la qualificazione sfuma.

Difesa da rivedere

Che la squadra abbia caratteristiche e anche una mentalità votata all’attacco è evidente. Questo però non vuol dire che ogni settimana si debba porgere il fianco alle scorribande avversarie. Anche contro il Guidonia la difesa ha sofferto da matti le ripartenze laziali, un po’ come successo a Foligno. Il campanello d’allarme è suonato e non deve essere sottovalutato. Serve almeno un innesto di spessore per sistemare il reparto.

Testa al campionato

Da dove si riparte? La risposta la grida a gran voce la Curva Nord, per questa occasione piazzata in tribuna, unico settore aperto. Applausi alla squadra, che ha lottato fino all’ultimo secondo, e un coro che indica e illumina la strada: “riprendiamoci questa Serie C”. Poco da aggiungere: testa al campionato.

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