«Da luglio, un solo pensiero»
Filippo Bellini. Sempre più colonna del Livorno: «Vogliamo la promozione con Indiani dal primo giorno lavoriamo per imporre a tutti il nostro gioco»
LIVORNO. La forza del Livorno, dal punto di vista tecnico è indiscutibile. D’altronde, lo dice la classifica ma lo dicono anche le prestazioni sul campo. Domenica contro il Terranuova Traiana la squadra è stata a tratti straripante ed ha vinto di goleada senza concedere praticamente niente alla squadra di Becattini, che intanto si è ripreso 5 gol come gli accadde nel famigerato – e ormai stucchevole – Tau-Figline di qualche tempo fa… Il vero punto di forza della squadra allestita sapientemente dal duo Indiani-Bicchierai è però il carattere.
Mai, neppure nella sconfitta col Ghiviborgo, il Livorno ha dato l’impressione di potersi smarrire. È come se nella testa dei giocatori e del tecnico non ci fosse che un pensiero: quello di raggiungere l’obiettivo finale a ogni costo. Un chiodo fisso. Che tiene unito e compatto il gruppo, che ha evidenziato in questa prima parte di campionato, grandi doti umane e mentali, oltre che tecniche
Un giocatore che incarna al meglio queste caratteristiche è Filippo Bellini, uno dei pochi rimasti della Vecchia Guardia. Già l’anno scorso si era capito di che pasta è fatto il ragazzo di San Miniato. Ma con un tecnico come Indiani e dei compagni di squadra importanti, la sua grinta, la cattiveria e la voglia di non mollare mai si sono esaltate, rendendolo uno dei pilastri del centrocampo amaranto assieme ad Hamlili. Domenica lui e il compagno di reparto di origine marocchina hanno dominato, annullando letteralmente gli avversari e giostrando a piacimento.
«Un bilancio personale dopo 13 giornate? Sicuramente sono molto contento del mio inizio di campionato, ma anche di quello di tutta la squadra. Secondo me abbiamo ancora margini di miglioramento, sia come collettivo che a livello personale. La strada è ancora lunghissima e non ci accontentiamo».
Domenica si è visto in campo. A parte i minuti finali del primo tempo, in cui gli amaranto, forse inconsciamente, appagati dal risultato, hanno abbassato un po’ i ritmi, il Livorno ha attaccato senza soluzione di continuità, alla ricerca della giocata, per lo spettacolo ma anche per dare un segnale chiaro alle altre squadre del girone: «Tutta la squadra ha fatto una grande partita, sotto tutti i punti di vista – ha commentato Bellini - l’avevamo preparata bene in settimana. Puntavamo a partire forte, aggredendo da subito gli avversari. Era una partita da prendere con le molle.
Dovevamo giocare da capolista, anche perché il Terranuova comunque aveva conquistato vittorie importanti con squadre di rango come Siena e Grosseto; quindi, non era scontato vincere con autorità come abbiamo fatto. Il merito è di tutti» ha ammesso il centrocampista. Che poi ha spostato l’obiettivo su quanto accaduto al termine della gara, con il cerchio attorno a Riccardo Capparella, fermato da un brutto infortunio: «Ci teniamo a sottolineare che la vittoria col Terranuova la dedichiamo a Riccardo, alle prese con un periodo non facile».
Con l’ex Tau ai box, Bellini è diventato un valore aggiunto anche sulle situazioni di palla da fermo, come angoli e punizioni: «Senza Capparella, che era l’uomo designato alla battuta sulle palle inattive, adesso sui calci piazzati ci sono io. Sicuramente devo migliorare questa fase. Con Indiani ci stiamo lavorando molto già da inizio stagione».
La mentalità di squadra è il valore aggiunto del Livorno di Paolo Indiani. Una squadra concreta e determinata, oltre che forte tecnicamente. Raramente è accaduto in questa stagione di veder entrare in campo la squadra senza la giusta concentrazione «Col mister sin dai primi giorni di ritiro abbiamo lavorato per imporre il nostro gioco. È la nostra mentalità. Vogliamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati».l