Il Tirreno

Livorno

Livorno calcio
Amaranto

L’attacco atomico del Livorno. Dieci punte per quattro maglie

di Alessandro Lazzerini
Federico Dionisi nella sua prima vita amaranto (foto archivio)
Federico Dionisi nella sua prima vita amaranto (foto archivio)

Mai così tanta abbondanza in avanti col 4-2-3-1 a trazione anteriore voluto da Indiani. Malva, Rossetti e Dionisi possibili centravanti, sulla tre quarti le soluzioni sono infinite

03 settembre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. L’imbarazzo della scelta. Lo voleva e lo ha Paolo Indiani quando guarda il proprio reparto offensivo. Quattro maglie da titolare e più di dieci elementi diversi che andranno a giocarsele ogni domenica. Tutti con caratteristiche diverse da far combaciare al meglio di partita in partita in base allo stato di forma dei giocatori e alle particolarità dell’avversario che c’è di fronte. Una cosa, però, è certa: là davanti il tecnico amaranto ha una miriade di soluzioni.

Il pacchetto

Nel 4-2-3-1 a trazione anteriore del Livorno giocheranno ogni volta tre trequartisti alle spalle di un’unica punta, anche se chiaramente il modulo può essere cambiato sia di partita in partita ma anche a gara in corso. Il ruolo di centravanti puro possono ricoprirlo Malva, e lo ha fatto benissimo nel pre-campionato, e Rossetti, per una questione di caratteristiche. Con qualità diverse ma con un killer instict in area di rigore pari a nessuno può certamente farlo anche Federico Dionisi, che non avrà i centimetri di un nove puro, ma ha tante altri aspetti che in D possono fare la differenza.

Sulla linea dei trequartisti le opzioni abbondano: c’è la velocità di Ndoye che al momento pare imprescindibile, il talento di Russo e l’estro di Capparella. C’è il mancino mai banale di Frati, c’è la dinamicità e la fisicità di Giordani e la duttilità e il fraseggio di Vieri Regoli.

Tutto questo senza dimenticare il giovane Marinari, brillante nell’ultima partita contro il Grosseto, una prestazione riconosciuta anche da Indiani. In più, con una soluzione meno offensiva, può esserci anche Currarino che può giocare sia largo a destra che come trequartista alle spalle della punta.

La forza dei cambi

L’aspetto più positivo di questo reparto offensivo così vario e vasto non è solo la scelta dal primo minuto, ma ancor di più può esserlo il fatto di avere varie soluzioni a partita in corso. La gara contro il Grosseto ne è la testimonianza più chiara con Russo che entrando dalla panchina ha spaccato la difesa unionista e portando forze fresche nel finale. Un ottimo impatto lo aveva avuto anche Frati contro lo Zenith Prato, tanto per fare un altro esempio. Se uno considera le altre squadre del campionato è proprio questo un aspetto che vede spiccare il Livorno sulle altre. Nessuno si può permettere in panchina giocatori del calibro di quelli che ha la rosa amaranto. Elementi che nei secondi quarantacinque minuti possono veramente cambiare il volto alla partita.

Possibili uscite?

Il lato negativo di questa abbondanza può essere il fatto di avere troppi giocatori da gestire e il fatto che ogni settimana qualcuno debba andare ad accomodarsi in tribuna scatenando qualche “mal di pancia”. Una situazione che un uomo dall’esperienza di Indiani saprà certamente gestire, ma con l’innesto di Dionisi anche dal punto di vista economico il pacchetto diventa oneroso.

Le certezze là davanti sono chiare e resta da capire in queste settimane se, dopo Tenkorang, possa esserci almeno un’altra uscita.

I più sacrificati sembrano essere Giordani e Rossetti, ma su questo la convocazione di domenica ci fornirà spunti aggiuntivi.

Da casa Livorno non trapela niente, con Indiani che per adesso può godersi il suo parco attaccanti. Qualità e quantità che in serie D forse nessuno può vantare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il lutto

Morto Totò Schillaci: le Notti magiche, la malattia, il reality e i gol eterni

di Francesca Bandinelli
Sportello legale