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Coach Quilici fa le carte a PL e LL: «Hooker-Banks coppia super. E alla Pielle invidio Venucci»

di Andrea Masini
Coach Quilici fa le carte a PL e LL: «Hooker-Banks coppia super. E alla Pielle invidio Venucci»

Il tecnico livornese allena in questa stagione in serie B ad Agrigento: «L’esperienza di Filloy e Italiano ha aggiunto qualità alla LL»

23 agosto 2024
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LIVORNO. Sicilia Bedda. Sicilia terra di cultura, sapori e anche di basket. Tanto da indurre coach Daniele Quilici ad accettare la proposta della Fortitudo Agrigento. Reduce dalla straordinaria avventura (con vittoria del campionato) sulla panchina di Trapani in qualità di assistente di Andrea Diana, il tecnico livornese sarà nuovamente a capo di una società e di uno staff ambiziosi, pronti a lottare in un torneo duro, la Serie B Nazionale (girone A), e con tantissimi viaggi nel nord Italia.

Quilici, partiamo proprio da Agrigento. Cosa l’ha convinta del progetto?

«Il fatto di allenare per il secondo anno consecutivo in Sicilia è casuale, siamo professionisti e ogni anno valutiamo tutte le possibilità. La proposta di Agrigento però aveva una marcia in più, un progetto concreto e un ambiente stimolante. Agrigento è una realtà molto particolare, pensate che palasport e foresteria - entrambe di proprietà - sono l’una davanti all’altra. L’ultimo anno è stato un po’ tribolato e sfortunato e ho percepito subito una gran voglia di riscatto. La voglia di riemergere, dopo tanti anni vissuti in A2 e durante i quali la Fortitudo ha forgiato fior di giocatori quali Costi, Pepe, Veronesi, Ambrosin…».

La maggior parte degli addetti ai lavori sostengono che il girone B, quello delle livornesi per intendersi, sia molto più competitivo del girone A. È d’accordo?

«Probabilmente sì, anche se poi le previsioni elasciano il tempo che trovano. La pressione ambientale che c’è a Livorno, Montecatini, Caserta, Roseto e Roma, probabilmente nel girone A è meno evidente. Fondamentale sarà, inoltre, mantenere sempre la barra dritta».

Ovvero?

«Mi spiego: se dovessero arrivare 2/3 sconfitte consecutive pazienza, nell’arco di 38 partite tempo per rimediare ce ne sarà abbondantemente».

Veniamo alla Pielle: sfumata la promozione in A2, il club del presidente Farneti ha dichiarato di volerci riprovare subito. Le piace il roster?

«Che piaccia a me è irrilevante, deve piacere a Federico (Campanella, ndr). Battute a parte, è una squadra forte, profondamente diversa da quella dello scorso anno. Non c’è un “go to guy” ma la fisicità e il talento sono spalmati in tutti e 10 gli elementi. Tutte scelte coerenti e condivisibili».

Se dovesse rubare un giocatore a coach Campanella?

«Senza dubbio Mattia Venucci. È uno dei miei giocatori preferiti fin da quando lo allevano al Don Bosco: ha talento offensivo, leadership in campo e fuori dal campo ed è un giocatore che sa adattarsi ad ogni situazione. Leonzio, che ho allenato a Nardò, è invece il giocatore perfetto per la Pielle e per i soi tifosi. E poi Donzelli, Bonacini, Paesano, Campori… squadra forte, davvero».

La Libertas, viceversa, l’obiettivo A2 l’ha centrato con merito.

«È stato fatto un grandissimo lavoro da società, staff e squadra. Quando dagli errori commessi la stagione precedente impari e correggi, sei già a metà strada. E nel momento clou è mancato un giocatore del calibro di Jacopo Lucarelli».

Come valuta la nuova squadra?

«É un roster costruito in maniera intelligente, mettendo al centro l’esperienza di Filloy e Italiano, l’estro di due americani importanti e confermando quasi in blocco l’intelaiatura vincente dello scorso anno».

Banks e Hooker, una coppia di americani niente male per coach Andreazza.

«Due giocatori forti e affidabili. Non serve sicuramente Daniele Quilici per raccontare la carriera di Adrian Banks e il mestiere di Hooker. E gli esterni in A2 possono fare la differenza, più dei lunghi».

Quali sono le principali differenze tra la A2 e la B?

«Il valore dei giocatori è molto più alto, ma non sempre c’è attaccamento al progetto. L’aspetto relazionale con l’ambiente, soprattutto all’inizio, non è da sottovalutare. Vigevano è un esempio positivo di come dalla B si può stare in A2…».

È stato un mercato pazzo, forse il più oneroso degli ultimi anni. Chi vede favorito per il salto in A2?

«Lo stipendio di alcuni giocatori è raddoppiato dall’oggi al domani senza motivo. Tuttavia per rispondere alla domanda, nel girone A vedo Mestre molto attrezzata e poi Pielle, Gema, Herons e Roseto».
 

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