Il Tirreno

Livorno

PL pronta a un mercoledì da leoni. Contro Salerno è quasi testa-coda

di Francesco Parducci
Pagani chiamato stasera a un ruolo da protagonista (Silvi)
Pagani chiamato stasera a un ruolo da protagonista (Silvi)

Alle 21 al PalaMacchia partita da non sottovalutare nonostante la classifica

27 marzo 2024
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LIVORNO. Caffè Toscano, attenzione alla buccia di banana. Perché uno guarda la classifica e le statistiche e può pensare che quello di stasera (PalaMacchia, inizio ore 21) contro Salerno sia una specie di turno-formalità, un passaggio obbligato del calendario in attesa della ben più impegnativa trasferta di sabato a Crema.

Certo, 30 punti di differenza in classifica vorranno pur dire qualcosa, se una squadra ha vinto 24 volte e un’altra 9 un motivo ci sarà, così come se una ha + 293 fra punti fatti e subìti e l’altra – 215.

Tutto vero, ma la storia del basket insegna a diffidare sempre e comunque delle partite sulla carta facili e più che mai in un turno infrasettimanale, quando la partita stessa non c’è stato tempo per prepararla a dovere. E ci sono anche altri motivi per attendersi una Arechi ben decisa a vender cara la pelle, stasera. L’ultimo turno è stato infatti deleterio per la squadra di coach Amato, l’ex assistente promosso a capo allenatore dopo l’esonero di German Sciutto a inizio girone di ritorno: non solo una sconfitta interna forse immeritata per mano di Piacenza ma anche, e forse di più, l’inattesa vittoria esterna di Caserta a Crema riportano ora in discussione la retrocessione diretta, discorso che sembrava ormai chiuso con Salerno sicura dei play-out. Invece, con Caserta che deve recuperare una partita interna contro una Rieti che sembra allo sbando e cinque altri turni da giocare il vantaggio di Salerno non basta più a stare tranquilli. Quindi, per la PL, un fattore di pericolo in più: diffidare sempre delle squadre che hanno fame di punti, anche se sulla carta più deboli. Salerno sembra più forte in area che fuori, il che chiama Pagani a una conferma delle ultime buone prestazioni e Diouf a un deciso passo in avanti rispetto alle due ultime prestazioni un po’ sottotono. Il miglior giocatore sembra essere il “quattro” Mattia Acunzo (assente nella partita di andata), un 2000 di sicuro avvenire che, miglior realizzatore della squadra, segna quasi 15 punti a partita con 8,4 rimbalzi a corredo. Subito dietro il montenegrino Kekovic, ala di 2 metri tondi, con 14,1 a gara. Entrambi, nonostante la stazza, tirano parecchio da tre, entrambi con un discreto 33%. La regia è affidata all’esperto (1992) Gabriele Spizzichini, 9 punti scarsi a partita ma con un’eccellente media di 4,4 assist a partita, mentre l’argentino Lautaro Fraga, venuto a sostituire nel girone di ritorno il lituano Staselis, non ha del tutto rispettato le attese ma è comunque vicino ai 7 punti a partita con un buon 35% dalla lunga, distanza dalla quale l’unico a toccare il 40% è la vecchia conoscenza Pietro Agostini, il Vikingo lungo di scorta nella scorsa stagione alla Libertas.

«È una squadra – dice Marco Cardani – profondamente diversa da quella che abbiamo affrontato all’andata. Intanto non c’era Acunzo che ora sta viaggiando a cifre da top del ruolo. Poi il nuovo allenatore ha portato delle modifiche tecniche che a me pare abbiano migliorato il rendimento della squadra, che ora se la gioca con tutte. Anche a Livorno contro Libertas è vero, alla fine hanno perso di 20, ma a fine terzo quarto erano ancora perfettamente in partita. Ora giocano con Kakovic da 3, Acunzo da 4 e Agostini da 5: è una batteria di lunghi che merita assoluto rispetto».

Cinque partite alla fine. Quante altre saranno necessarie per mantenere il preziosissimo primo posto? «Direi 4, se vogliamo essere al sicuro».


 

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