Livorno, c’è da blindare la porta amaranto: la crescita ora passa dalla difesa
L’ultima partita senza subire gol risale addirittura al 19 febbraio al Picchi Da 15 partite (nelle due stagioni) gli amaranto subiscono sempre almeno un gol
LIVORNO. I campionati li vince chi subisce meno gol. Una volta questa frase è un dogma in Italia. Una certezza dalla quale era impossibile sfuggire. Oggi il calcio è campionato e tante squadre giocano a segnare un gol più dell’avversario, piuttosto che a subirne uno in meno, ma l’importanza di avere un reparto difensivo solido non è certo cambiata. In questo avvio di stagione il Livorno ha dimostrato di avere un attacco letale, mentre in difesa ha concesso qualcosa di troppo, dovuto anche all’atteggiamento molto propositivo di tutta la squadra.
Un aspetto, quello difensivo, che nel lungo periodo andrà migliorato come sottolineato da mister Favarin, ma anche da tanti giocatori, Brenna e Bellini in primis. E allora ecco che con il Sansepolcro l’obiettivo di blindare la porta sale in cima alla lista.
Nessun clean sheet
Se analizziamo i numeri di questo avvio di stagione la differenza tra le due fasi è molto evidente. Dieci gol segnati tra Coppa e campionato, con tre partite giocate in trasferta, evidenziano la facilità del Livorno di andare in rete.
Allo stesso tempo nelle quattro partite ufficiali la squadra amaranto non è mai riuscita a tenere la porta inviolata. Putzolu per il Seravezza, Motti per il Poggibonsi, Sabelli per il Grosseto e Panattoni per il Ponsacco sono riusciti tutti a bucare Biagini, che in almeno un paio di occasioni ha salvato il Livorno con parate prodigiose. Fin qui la squadra ha convinto, ma, lo ripetiamo, questo ragionamento vuole mirare alla crescita che il Livorno dovrà fare per arrivare nel periodo clou del campionato (febbraio-marzo) con ancora più certezze e una formazione con automatismi perfetti. Il fatto di avere un reparto difensivo completamente nuovo e con due giovani fissi sugli esterni che hanno bisogno di fare esperienza in categoria, non ha certo aiutato. Come detto da Favarin, però, quella difensiva è la fase su cui si sta lavorando di più anche in settimana e la speranza è che contro il Sansepolcro possa arrivare il primo clean sheet stagionale. Anche perché se il Livorno riesce a compattarsi dietro, poi qualcosa i tre davanti creano sempre. Ecco perché si tratta di un passaggio di crescita fondamentale.
Statistica da smentire
In attesa del primo clean sheet stagionale, per trovare l’ultima volta in cui il Livorno non ha subìto gol c’è da scorrere parecchio indietro. Ovvio, si tratta solo di una semplice curiosità statistica, perché tra le prestazioni di quest’anno e quelle della scorsa stagione c’è un abisso, così come tra la qualità delle due rose. Tornando ai numeri l’ultima volta che il Livorno ha tenuto la porta inviolata in una partita ufficiale era il 19 febbraio scorso, quando all’Armando Picchi gli amaranto superarono con un netto 3-0 il Città di Castello.
Da lì in poi sono passate quindici partite (undici della scorsa stagione e quattro di questa) in cui i vari portieri del Livorno Bagheria, Fogli e Biagini sono stati costretti almeno una volta ad andare a raccogliere il pallone in fondo al sacco. Oltre quindi al lavoro di Favarin e alle motivazioni che la difesa avrà dopo questo avvio, arriva anche un piccolo stimoli ulteriore delle statistiche. L’ultimo clean sheet è arrivato contro una formazione umbra.
Alle porte c’è la sfida contro il Sansepolcro, squadra toscana, ma iscritta al Comitato Regionale Umbro. E’ il momento di alzare la saracinesca e chiudere la porta.