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È un Livorno anima e Cori: vittoria in rimonta contro il Ponsacco

di Alessandro Bernini
Sasha Cori aggira anche il portiere e firma la rete del 2-1 (foto Silvi)
Sasha Cori aggira anche il portiere e firma la rete del 2-1 (foto Silvi)

Va sotto col Mobilieri, la ribalta e nel secondo tempo la chiude con grande carattere. La punta subito a segno, sfatato il tabù Santa Croce: finisce tra l’entusiasmo dei tifosi

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SANTA CROCE SULL'ARNO. Ah bene. Sapete qual è la sensazione che finalmente ci accompagna? Che siamo più forti degli avversari. Prima il Poggibonsi, adesso il Ponsacco: due trasferte, due vittorie diverse nella forma, due successi nei quali si è visto in campo un Livorno superiore all’avversario. Sotto ogni profilo. Come non succedeva da un po’. Ed è forse la sensazione più bella di questo inizio di stagione.

L’estate sta finendo ma a squarciare le prime nuvole ci pensa un Livorno che illumina e scalda il cuore. Perché al di là del risultato, fa stare bene vedere quanto combattono questi ragazzi. Anche stringendo i denti nei momenti di difficoltà.

Il campo maledetto

Su questo terreno di gioco negli ultimi due anni abbiamo visto dia tutto, dai 4 mesi di squalifica presi da Vantaggiato, all’incredibile rimonta subita contro la Cuoiopelli da 3-1 per noi a 3-3 nonostante fossimo in 11 contro 9. Mai una vittoria, 4 partite e 4 pareggi. Immagini che ci sono passate tutte davanti agli occhi appena il Ponsacco è passato in vantaggio.

Ma stavolta abbiamo cambiato la storia. Abbiamo ristabilito le gerarchie e ci siamo presi una vittoria meritata, netta. Due trasferte: 6 punti, 7 gol segnati. Bravi.

Una sberla, due pugni

E pensare che il Livorno era andato sotto, tra l’altro senza logica perché si stava giocando davvero a una porta dall’inizio. E invece al 17’ Panattoni si inserisce tra Ronchi e Biagini (che ritarda un po’ l’uscita) e trova il tocco vincente. Tutta la dinastia dei fantasmi della Toscana inizia ad aleggiare sopra di noi.

Ma il Livorno si rimette lì, da squadra più forte, continua a macinare gioco e la ribalta già prima dell’intervallo. Al 33’ è una azione corale perfetta che porta Luci al cross dalla destra, Giordani spizza e sul secondo palo arriva il mago Cesarini e metterla dentro. Giusto così.

E non finisce qui perché 7’ dopo è ancora Cesarini a metterci lo zampino, stavolta con una palla filtrante sulla quale Cori fa a sportellate, si infila tra difensore e portiere e trova il pertugio per infilare la rete: 2-1 e settore ospiti che esplode.

A difesa del tesoro

La ripresa non è memorabile, il Livorno sbaglia qualcosa di troppo ma non smette mai di combattere. Nardi fa il campo 500 volte avanti e indietro, Giordani rincorre i difensori, Cori aiuta, Nizzoli e Brisciani fanno le due fasi, Luci alza la diga, Bellini non si ferma mai. Lotta il Livorno, lotta sempre.

La stanchezza costringe Cesarini e Cori ad uscire per crampi, Favarin non ha moltissime soluzioni e si gioca l’ultimo quarto d’ora con cinque quote, inserendo il 2005 Kosiqui a fare la punta accanto a Giordani.

Tutti a casa

In questi casi devi sempre stare attento perché basta un cross, un contropiede, un mezzo errore per rovinare tutto. Ma il marchio a fuoco sulla vittoria lo mette Bellini, motorino inesauribile che va a infilare di forza il pallone in rete dopo un assalto all’arma bianca. Ecco, Bellini è un po’ il simbolo di questo Livorno: giocatore che non molla un centimetro. Incarnando lo spirito del suo allenatore. Perché in questa vittoria c’è anche lo zampino di Favarin. Se il Livorno continua con questo spirito, ci sarà di divertirsi.
 

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