Livorno

Livorno calcio
Calcio: Serie D

Livorno, il Ronchi amaranto e il gol del pareggio: «È la mia gioia più grande»

Livorno, il Ronchi amaranto e il gol del pareggio: «È la mia gioia più grande»

Eroe per un giorno, il difensore rivive gli istanti del gol segnato al 96’ al Grosseto. «Ho sentito un boato pazzesco dalla Curva Nord e non ho capito più niente»

19 settembre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. “Ronchi va di punta”. Quando a pochi istanti dal termine il centrale amaranto è andato a fare il riferimento offensivo se ne sono accorti tutti. La cosiddetta mossa della disperazione. Quella che spesso e volentieri si conclude con un po’di bagarre in area di rigore e poco altro.

Spesso e volentieri, ma non questa volta. Perché il numero 5 del Livorno, al 96’, con una torsione da centravanti puro ha mandato in estasi il popolo amaranto e si è regalato la copertina del big match contro il Grosseto. «È stata una cosa inspiegabile – esordisce il difensore -. È la gioia più grande della mia carriera. Non mi ricordo neanche il boato, un’emozione gigantesca. Per capire quanta gente ci fosse in curva ho dovuto rivedere i video, perché ero in trance. Dedico questa rete a mio fratello, mio babbo e la mia ragazza che erano allo stadio».

Un punto d’oro grazie al suo colpo di testa.

«Esatto, però il merito è di tutta la squadra. È un pareggio che dà tanto morale. Non abbiamo fatto una bellissima partita, soprattutto nel primo tempo in cui abbiamo sbagliato l’approccio e sofferto alcune situazioni, ma nel secondo, grazie all’espulsione, siamo riusciti a schiacciarli nella loro area. Il nostro merito più grande è stato quello di non mollare mai».

Che cosa vi ha detto questa partita contro una diretta rivale?

«È stata una partita stimolante, giocata davanti a un pubblico pazzesco. Loro sono un avversario forte, ad oggi fisicamente più avanti rispetto a noi. Noi però non dobbiamo certo sentirci inferiori, abbiamo tutte le potenzialità per crescere molto e poter competere».

Difensivamente soffriamo un po’.

«É vero, però siamo all’inizio e dobbiamo ancora trovare le giuste misure. Siamo un reparto completamente nuovo e in cui giocano due giovani alle prime esperienze su quattro. Dobbiamo assumerci, io in primis, le responsabilità di questi piccoli errori fatti fin qui e lavorare a testa bassa. Credo che nel giro di poco questa crescita si vedrà».

In generale come detto ci sono tanti margini di miglioramento.

«La squadra è forte e deve credere nelle proprie potenzialità. Abbiamo giocatori importantissimi e alcuni a partire da Cori ancora non sono potuti scendere in campo, ma anche altri appena saranno al 100% fisicamente ci sarà un salto di qualità».

Con un pubblico così viene tutto più facile.

«Davvero, è stato uno spettacolo almeno da Serie B. Una tifoseria del genere non l’avevo mai avuta e non è per piaggeria, ma conta veramente come un giocatore in più. Per noi deve essere un vanto e allo stesso tempo uno stimolo per vincere e aumentare sempre di più i tifosi allo stadio».
 

Primo piano
Il lutto

Addio a Giorgio Napolitano, aveva 98 anni. È stato il primo presidente della Repubblica eletto due volte