Il Tirreno

LIVORNO. Era pronto ad esporre i suoi quadri nel locale di un amico. L’aveva già fatto durante il Cacciucco Pride realizzando un sogno che era guidato dalla passione per l’arte. Carlo Meluzzi è morto nella notte tra sabato 27 e domenica 28 dicembre all’ospedale di Livorno. Aveva 70 anni e lascia la figlia Rachele e la moglie Ombretta Bachini, presidente della Proloco di Livorno.

L’arte

Un passato da impiegato negli enti locali, Meluzzi è stato dipendente all’ufficio ambiente della Regione Toscana e alla segreteria dei gruppi consiliari della Provincia. Una volta andato in pensione si è dedicato principalmente alla sua passione per l’arte iniziando a disegnare quadri. Alcuni di essi li aveva esposti alla mostra mercato dell’arte, delle tipicità e dell’artigianato al Cacciucco Village di piazza Grande. Questa la presentazione: «Carlo Meluzzi esposizione lavori tecnica mista: il soggetto dei miei disegni sono i piccoli sassi che trovo sulla riva. Le grandi masse non mi interessano, è nel piccolo che ricerco la meraviglia e la poetica, di linee, volumi, forme e colori».

Le altre passioni

E a breve avrebbe dovuto organizzare un’altra mostra. «Porteremo noi i suoi quadri», dice Ombretta, sposata con Carlo da quarant’anni. Il loro posto del cuore era il Fortullino. Ed era lì che tornavano, ogni volta che potevano. Oltre alla pittura, Carlo Meluzzi amava anche la musica e quando poteva non si perdeva un’uscita in sella alla sua mountain bike.

L’addio

La salma di Meluzzi si trova alla camera mortuaria dell’ospedale di Livorno e resterà qui fino al primo pomeriggio di lunedì 29 dicembre. Alle 14,30 ci sarà l’ultimo saluto prima della cremazione. Questa sarà l’occasione per dire addio all’ex dipendente della Provincia diventato artista. Nel frattempo chi conosceva Carlo si stringe intorno alla sua famiglia esprimendo un cordoglio che arriva prima di tutto dalla Proloco. «Un abbraccio alla nostra presidente e alla figlia. Ci uniamo al vostro dolore».