Livorno, è morto Renzo Cirinei: imprenditore e amante del basket impegnato nel sociale
Per molti anni ha fatto parte della Comunità dei Figli di Dio fondata da don Divo Barsotti ed è stato anche catechista
LIVORNO. Chi ha conosciuto Renzo Cirinei difficilmente potrà dimenticarlo. Due, più di ogni altri, sono gli aspetti che ne hanno segnato la vita e il ricordo: l’impegno costante nel sociale, vissuto con coerenza e discrezione da cattolico praticante, sempre attento alle persone più fragili, e una passione autentica e viscerale per il basket, coltivata fin dalla giovinezza e mai venuta meno con il passare degli anni.
La scomparsa
È morto sabato 13 dicembre, all’età di 79 anni, l’imprenditore livornese, fondatore di diverse società attive nel settore delle materie plastiche. Una figura stimata in ambito professionale e molto conosciuta in città, la cui perdita lascia un vuoto profondo non solo nella sua famiglia – la moglie Marcella e i figli Alessandro, Federica ed Emanuel – ma anche tra quanti hanno avuto modo di condividere con lui percorsi di vita, esperienze di fede e momenti di sport.
L’impegno parrocchiale
Nel ripercorrere i ricordi, familiari e amici associano l’immagine di Renzo Cirinei soprattutto al suo lungo impegno in ambito parrocchiale, in particolare a San Benedetto. Per molti anni ha fatto parte della Comunità dei Figli di Dio fondata da don Divo Barsotti ed è stato anche catechista, mettendo tempo ed energie al servizio degli altri.
Un momento speciale
Tra i ricordi più cari che custodiva, uno in particolare occupava un posto speciale: il 19 marzo 1982, giorno della storica visita di papa Giovanni Paolo II a Livorno. In quell’occasione, Cirinei venne scelto per proclamare la prima lettura della liturgia dall’altare del Santuario di Montenero. Un momento che amava ricordare come uno dei più intensi e significativi della sua vita, segnato dall’incontro con papa Wojtyla.
La passione per il basket
Ma pronunciare il nome di Renzo Cirinei, a Livorno, significa anche evocare immediatamente la pallacanestro. Negli anni Novanta fu infatti fondatore e presidente dell’Alfa Basket, dando vita a un progetto sportivo che ha lasciato il segno. Il suo legame con il mondo della pallacanestro, e in particolare con la Libertas, è rimasto sempre forte, tanto da essere trasmesso anche ai figli: Alessandro, infatti, è stato il primo presidente della società dopo la rinascita.
I messaggi di cordoglio
In queste ore, proprio dal mondo sportivo sono arrivati numerosi messaggi di cordoglio. «Nelle scorse ore Alessandro ha perso il padre Renzo – si legge nella nota della Libertas –. Ci stringiamo attorno a lui e ai suoi cari ed esprimiamo i sensi della nostra collettiva partecipazione al suo grave lutto». Di Renzo Cirinei restano oggi i ricordi di tanti momenti condivisi e il segno lasciato nelle persone che lo hanno incontrato. «Era un uomo mite, schietto, con i tratti del vero gentiluomo – sottolinea chi lo ha conosciuto da vicino – ma allo stesso tempo dotato di un senso dell’umorismo spiccato, capace di mettere tutti a proprio agio e di farsi voler bene».
