Il Tirreno

Livorno

La vertenza

Faldo, i lavoratori protestano sul tetto: «Ottenuto l’ok all’anticipo della cassa»

di Claudia Guarino
Faldo, i lavoratori protestano sul tetto: «Ottenuto l’ok all’anticipo della cassa»

Gli operai Quickpoint di nuovo in sciopero hanno organizzato un presidio ai cancelli

3 MINUTI DI LETTURA





In due si sono arrampicati sul tetto degli uffici chiedendo garanzie per il futuro. Cioè il prolungamento della cassa integrazione in scadenza e l’anticipo degli stipendi (cioè della cassa) da parte dell’azienda. «Dopo una lunga e difficile trattativa – fanno sapere dal Usb – i lavoratori hanno ottenuto quanto richiesto. E per noi è sicuramente un buon risultato, arrivato grazie alle iniziative di lotta e con il sostegno delle istituzioni, ma è solo un primo passo». Prosegue, dunque, la lotta dei lavoratori all’autoparco Il Faldo e, nel caso specifico, quella dei dipendenti Quickpoint, società che gestisce l’area in appalto. Il rinnovo della cassa integrazione riguarda circa trenta dipendenti, una decina dei quali in regime di cassa o zero ore, che in teoria dovrebbe essere a rotazione.

Le bandiere

Ieri mattina alcuni di loro, di nuovo in sciopero, si sono trovati con le bandiere Usb di fronte ai cancelli dell’azienda, per far sentire la loro voce. Due operai si sono anche arrampicati sul tetto degli uffici e sulla copertura di ferro dell’ingresso mentre le file di camion si formavano nel parcheggio. Alla fine c’è stata la fumata bianca. E a darne notizia è stata la stessa Unione Sindacale di Base.

Fumata bianca

«Dopo la rottura delle trattative, proprio sulla questione anticipo degli stipendi, questa mattina (ieri, ndr) i lavoratori della Quickpoint sono tornati in sciopero ottenendo il rinnovo della cassa integrazione e gli anticipi degli stipendi da parte dell’azienda». Nei giorni scorsi, d’altra parte, «la società che gestisce la carrozzeria e la preparazione aveva optato per una proroga della cassa integrazione straordinaria, attraverso la mediazione del prefetto e della Regione, ma senza anticipare gli stipendi. Una non soluzione – secondo il sindacato Usb – in quanto in questo modo tutti i lavoratori sarebbero rimasti senza retribuzione per tre mesi e per giunta alla vigilia delle feste natalizie. Il tutto dopo un anno di cassa integrazione a zero ore applicata senza che ci sia stato il rispetto della rotazione».

«Serve una soluzione»

Secondo Usb, a questo punto, «è necessario arrivare ad una soluzione definitiva che, qualora nel reparto specifico dovesse perdurare questa fase di crisi, non potrà che passare da una ricollocazione del personale all’interno del piazzale. Da quando il nuovo padrone (Xca della famiglia Conti con sede a Torino) ha acquisito il sito di logistica Il Faldo è iniziata una vera e propria strage tra licenziamenti e tagli al personale. Parliamo di uno dei piazzali più grandi di Europa. Prima è toccato alla società di movimentazione interna. I primi 15 licenziamenti. Poi a quella di movimentazione esterna, altri 20. Per poi arrivare alla società che gestiva la portineria, altri 6. Infine la carrozzeria e il Pdi cioè la preparazione delle auto per le concessionarie. Adesso i lavoratori hanno deciso di dire basta. Nessun posto di lavoro dovrà essere ulteriormente perso. L’ammortizzatore sociale può essere utile solo per tamponare una situazione di tipo emergenziale che comunque andrà affrontata complessivamente il prima possibile».

«Grazie alle istituzioni»

Detto questo, alla luce dei fatti esposti, l’Unione Sindacale di Base di Livorno vuole ringraziare «tutti i soggetti che hanno sostenuto e stanno sostenendo la vertenza in corso collegata all’autoparco Il Faldo di Collesalvetti. A partire dal prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, all’assessore comunale di Collesalvetti Daniele Rossi e all’unità di crisi della Regione Toscana». Per l’assessore Daniele Rossi, d’altra parte, «il rinnovo della cassa integrazione è sicuramente un passo avanti e confido che sia appunto garantito l’anticipo da parte dell’azienda, in modo tale che le famiglie possano affrontare questo periodo con maggiore serenità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
L'indagine

Massa, cuoca trovata morta sul greto del fiume: l’autopsia non risolve il mistero – Il cellulare sparito e perché era lì: i punti oscuri

di Giovanna Mezzana