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Livorno, rubano soldi e vini da “RavioLab”: «Questa zona ora è come il Bronx»

di Stefano Taglione
L'interno di "RavioLab"
L'interno di "RavioLab"

Lo sfogo della titolare Barbara Marie Borasio: «La situazione è peggiorata, servono più controlli in via Provinciale Pisana»

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LIVORNO. Hanno approfittato della serranda rotta, tirandola su e sfondando la porta d’ingresso con una spallata. Poi hanno rubato il registratore di cassa con all’interno 40 euro e due casse di bottiglie di vino di pregio che si trovavano in esposizione. Colpo dei ladri da “RavioLab”, il negozio di pasta fresca di via Provinciale Pisana sinonimo di eccellenza nella nostra città. Ad accorgersi del furto, poco prima delle 7 di giovedì 20 novembre, la titolare Barbara Marie Borasio, che non ha potuto far altro che chiamare il 112.

Lo sfogo

È la prima volta che l’imprenditrice-artigiana si ritrova a fare i conti con le conseguenze dell’intrusione dei ladri. Ma via Provinciale Pisana, secondo lei, dal punto di vista della sicurezza negli ultimi mesi è peggiorata drasticamente. «È diventata il “Bronx” – le sue parole – visto che da piazza Garibaldi la delinquenza si è spostata qui. A giugno, fra l’altro, c’era stata pure una rapina». Borasio fa riferimento a una tentata rapina avvenuta in un minimarket della stessa strada, con un commesso straniero minacciato con un grosso coltello da un ex muratore ventiseienne di Capraia, poi arrestato dalla polizia di Stato. «L’insicurezza di questa zona della città mi preoccupa molto – prosegue l’artigiana – e servirebbero senz’altro più controlli da parte delle forze dell’ordine. Nel mio caso i malviventi hanno approfittato della serranda rotta, che purtroppo nonostante i miei solleciti non hanno ancora riparato, poi è bastata, purtroppo, forse una spallata per sfondare la porta d’ingresso, che è abbastanza vecchia. Non è stato complicato, insomma, riuscire a entrare. Ora però il negozio sarà in sicurezza». Una giornata, quella del 20 novembre, complicatissima per Borasio, che si è dovuta difendere pure da un malintenzionato che ha tentato di entrarle nel conto in banca. «Spero che i due episodi non siano collegati», si sfoga, mentre sta trascorrendo la mattinata fra gli uffici denunce.

Le indagini

Dopo la chiamata al 112, ieri mattina, da “RavioLab” sono intervenuti gli agenti della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, diretti dal commissario capo Gabriele Nasca, che hanno effettuato un sopralluogo nell’attività commerciale e ascoltato la proprietaria. Nel registratore di cassa, per fortuna, non c’erano più di 40 euro in monete, mentre le due casse di vino di pregio, dal valore superiore, sono state viste vicino all’ingresso e immediatamente portate via. Nessuno si è accorto del furto, probabilmente avvenuto in pochissimi minuti. Impianti di videosorveglianza, purtroppo, nel negozio non ce ne sono. Delle indagini ora si occuperanno, appena ricevuti gli atti, i colleghi della Squadra volante della questura, guidati dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli. L’obiettivo è riuscire a dare un volto e un nome ai malviventi attraverso le immagini delle eventuali telecamere private posizionate lungo la strada.

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