Il Tirreno

Livorno
Il punto della situazione

Livorno, una moschea in città al posto della chiesa: la proposta, la trattativa e il ruolo del Comune

di Franco Marianelli

	Ecco dove potrebbe sorgere la moschea 
Ecco dove potrebbe sorgere la moschea 

Il Tempio degli Olandesi sugli omonimi scali nel mirino della Comunità islamica: «Avevamo proposto il passaggio dell’edificio al Comune al prezzo simbolico di un euro, poi però...»

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LIVORNO. E se lo storico quanto malmesso Tempio degli Olandesi, sugli omonimi Scali, diventasse una Moschea? Nessuna opera di fantasia la nostra ma il frutto di una conversazione avviata da tempo tra i vertici della Congregazione Olandese-Alemanna e la Comunità Islamica livornese. A rendere noto il possibile accordo è Massimo Sanacore, governatore della prima realtà, nel momento stesso in cui ci accompagna (assieme a Silvana Tiralongo della stessa comunità) a visitare la chiesa, ormai più cadente che decadente, il cui tetto è parzialmente crollato.

I costi e le difficoltà di restauro

«Per ricostruire completamente il tempio ci vorrebbero 600-700 mila euro. Ovvio che noi non disponiamo di questa cifra. Avevamo proposto al Comune la cessione dell’edificio al prezzo simbolico di un euro ma l’ente, che ovviamente poi si sarebbe dovuto far carico dei lavori, ha detto “vi faremo sapere”. E non abbiamo poi saputo. Da qui i contatti con privati, tutti andati a vuoto, sino alla proposta della comunità islamica. Ovvio che preliminarmente concorderemo un percorso che tuteli la storia del tempio costruito nel 1864 – ci ricorda il governatore – ad opera dell’architetto Dario Giacomelli con un costo di 170.000 lire».

Unico esempio neogotico in Toscana

Già luogo di culto protestante è l’unica realtà neogotica, assieme ad una cappella fiorentina, presente in Toscana. Per ironia della sorte il luogo fu risparmiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale: dove non distrussero le bombe distrusse l’incuria dovuta a qualche mancato mecenate.

Dal culto protestante alla moschea

Ma torniamo alla possibilità del passaggio da religione a religione: il tutto sarebbe facilitato dall’impostazione “laica” che i protestanti danno ai loro templi offrendo così ad altri la possibilità di realizzare in loco un centro di preghiera.

I cedimenti strutturali

Correva l’anno 2010 quando grazie al Lions livornese furono raccolti fondi per un intervento di salvaguardia della chiesa. Fatto sta che nel 2023 ci fu un altro cedimento strutturale di parte del tetto le cui rovine fanno bella mostra di sé (si fa per dire) sul disastrato pavimento pieno di buche. «E le travi che sorreggono il resto del tetto sono visibilmente marce il che fa pensare che altri crolli siano destinati a venire» aggiunge Sanacore.

Piccioni e degrado

Gli unici che hanno guadagnato da questa situazione soni i piccioni, facilitati nell’ingresso dal buco del tetto, il cui guano praticamente ricopre tutte le superfici calpestabili. «Molto probabilmente ha contribuito al danneggiamento la costruzione di quel palazzo, negli anni Sessanta, al posto della scuola della congregazione alle spalle del tempio. E se a suo tempo crollò pure nei fossi quella parte di strada di fronte alla chiesa è possibile che la causa sia stata la stessa» è il parere di Sanacore.

L’organo e i ricordi del passato

Con il presidente della congregazione saliamo poi le ripide scalette, calpestando il guano sino alle caviglie, che portano al piano in cui nei tempo gloriosi del passato suonava l’organo. Nel 1949 ebbe luogo qui un concerto, grazie all’ottima acustica, di colui allora considerato il chitarrista più bravo del mondo ovvero Andres Segovia. «L’organo non c’è più e che ci piacerebbe sapere dove sia finito. Ci dicono in una chiesa del pisano ma chissà», dice Sanacore.

Contratti e appartamenti mai assegnati

Così come gli “olandesi” livornesi vorrebbero sapere che ne è stato di quel contratto che prevedeva come dalla cessione a un privato della scuola al fine di costruirci un palazzo, sarebbero dovuti essere assegnati due appartamenti per la Congregazione. «Chissà che fine hanno fatto? » si chiede l’ex direttore dell’Archivio di Stato.

Il valore simbolico

Poi l’attenzione si sposta nuovamente sulla chiesa, «che è a due passi dalla Sinagoga, dal Duomo, dalle chiese degli Armeni e dei Greci: la presenza di una moschea farebbe sì di avviare la ricostruzione di quello spirito delle Leggi Livornine – è il pensiero di Sanacore – per il quale popoli con diverse fedi potevano convivere pacificamente. Visto quello che succede nel mondo sarebbe un segnale importante».

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