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Livorno, assalto alla "Grattachecca": «Rubate birre e bibite, 500 euro di danni»

di Stefano Taglione
I danni all'interno del chiosco
I danni all'interno del chiosco

I ladri hanno sfondato l'ingresso, fuggendo con le bottiglie e le lattine. Il titolare Ernat Mica, arrivato al lavoro, non ha potuto far altro che chiamare la polizia

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LIVORNO. Hanno fatto irruzione all’interno del famosissimo chiosco della “Grattachecca”, quello sul viale Italia del ristoratore livornese Ernat Mica, mettendo tutto a soqquadro e scappando con varie bottiglie di birra e lattine di Coca- Cola e di altre bibite. Ancora un furto in città: è avvenuto nella notte fra mercoledì 5 e giovedì 6 novembre ed è stato scoperto in mattinata dal titolare appena entrato al lavoro. I locali erano stati messi tutti a soqquadro alla ricerca di soldi e altri beni preziosi, che naturalmente non c’erano.

«Sì, purtroppo è esattamente così – spiega Mica, raggiunto al telefono dal Tirreno – e la cosa peggiore sono i danni: hanno abbattuto l’ingresso e ci vorranno almeno 400-500 euro per rimettere tutto a posto. Per il resto hanno rubato alcune bibite, fra bottiglie e lattine». Mica, lo scorso agosto, era già stato preso di mira dai malviventi in un altro suo locale. Non un furto notturno come quello avvenuto il 6 novembre, ma una cena “a scrocco” nel famosissimo ristorante “Il Covo”. Marito, moglie e due bambini, infatti, dopo aver mangiato a sbafo sugli scali delle Pietre, in Venezia, hanno visto bene di scappare senza pagare, lasciando il conto insoluto di 80 euro. «Senza alcuna avvisaglia sono spariti – il racconto di Mica all’epoca dei fatti, contattato dal Tirreno – ma me lo hanno raccontato, io non c’ero. Il giorno dopo ho cercato di capire cosa avessero consumato, abbiamo ricostruito un conto insoluto di 80 euro».

La coppia con i figli, fra l’altro, era stata nitidamente ripresa dalle telecamere del locale, con Mica che oscurando i volti aveva pubblicato tutto su Facebook, lamentandosi per quanto accaduto, soprattutto per la mancanza di rispetto verso i suoi dipendenti che con grande professionalità li avevano serviti e “coccolati”. In giorni, quelli, in cui altri suoi colleghi erano stati raggirati da analoghi clienti, che senza alcuna vergogna si sedevano a tavola, ordinavano di tutto e di più e poi, spesso con la scusa di fumare una sigarette o semplicemente con molta nonchalance, si alzavano e se ne andavano senza passare dalla cassa. Per quanto accaduto alla “Grattachecca”, nella mattinata del 6 novembre, sono intervenuti gli agenti della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato, diretti dal commissario capo Gabriele Nasca, che poco più di 24 ore prima dopo un analogo allarme scattato da via Pio Alberto del Corona, nella zona di viale Carducci, avevano sorpreso un ladro all’interno della trattoria “Al Pallaio”, bloccandolo e arrestandolo: un quarantaquattrenne livornese che, nella fuga, aveva anche aggredito uno di loro, mandandolo all’ospedale dove poi verrà dimesso con due giorni di prognosi. In questo caso, invece, dopo la denuncia di Mica a procedere nelle indagini saranno i colleghi della Squadra mobile di via Fiume, guidati dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli, che avranno il compito di dare un volto e un nome al ladro o ai ladri, se più d’uno.

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