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Da Livorno cavalcando il suo sogno: Lorenzo è cavaliere azzurro

di Flavio Lombardi
Da Livorno cavalcando il suo sogno: Lorenzo è cavaliere azzurro

Argentano protagonista alla Coppa delle Nazioni

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LIVORNO Dalla finestra della sua abitazione a La Rosa, rincorrendo sin da bimbo il sogno di salire in sella, sentire gli applausi durante il salto di un ostacolo, terminare la gara con un percorso netto e, con il cronometro ormai fermo, mentre il cavallo rallenta il suo galoppo, cementare il rapporto con lui ringraziandolo della performance con una carezza.

È Lorenzo Argentano, classe 1992, per la prima volta nella squadra italiana che è stata impegnata nella Coppa delle Nazioni nello CSIO 3* a Vejer de la Frontera, in Spagna, dove è stato il miglior cavaliere della spedizione. Il secondo atleta labronico in questo sport, ad arrivare a livelli simili, dopo Federico Caprilli, colui che ha rivoluzionato il sistema di interpretare il cavallo, assecondandolo al meglio durante il salto di un ostacolo e che ha inventato il sistema moderno adottato ormai in tutto il mondo e conosciuto come sistema naturale di equitazione. C’è l’ippodromo, a lui intitolato, ma anche una targa a Palazzo Caprilli, sul lungomare cittadino, che lo ricorda a tutti.

Le origini

Un debutto assoluto per Argentano, cresciuto nel quartiere popolare in una famiglia senza grosse possibilità economiche. Il richiamo era forte, osservando la parte dell’ingresso alle stalle da via dei Pensieri, i cancelli che si aprivano. Il fascino di veder scendere quei bellissimi esemplari dai camion e il desiderio di essere più vicino. A 11 anni prova i pony che erano stati messi a disposizione da Angela Toschi. Un amore a prima vista, reciproco, perché sarà proprio Angela la prima insegnante di equitazione di Lorenzo che intuisce delle doti in questo ragazzetto.

Il “Volo”

Il tempo corre veloce e tra un salto e l’altro, occorre pensare che per poter partecipare alle gare ci vuole un cavallo. Il piccolo cavaliere che ormai ha l’età per prendere il patentino per lo scooter come tanti suoi amici, sente questa esigenza. Ma sa che i cavalli da concorso costano. La famiglia, “normale”, decide di favorire la passione e i suoi genitori facendo un grosso sacrificio gli comprano un cavallo. Che sarà un purosangue non più utilizzato per le corse al galoppo, individuato proprio all’ippodromo. Costa poco, sa solo correre, non ha mai saltato una volta. E, vista la vicinanza con il “Caprilli”, non può che essere un Purosangue che non viene più utilizzato per l’ippica. Costa poco e non ha mai saltato. Il nome, però, è meraviglioso e sembra tutto un programma: Flight to Heaven, che significa Volo in Paradiso. Dover insegnare tutto a Flight to Heaven è stata una grande scuola anche per lo stesso Lorenzo che con il suo compagno d’avventure ha imparato una cosa fondamentale. I problemi si devono risolvere con quello che si ha a disposizione. Nell’equitazione, chi ha i soldi fa presto quando serve performare. Si acquista un cavallo nuovo, più forte. E più costoso. È più facile. Lorenzo ha percorso altre strade ma, a un certo punto, si è dovuto confrontare con la necessità di montare cavalli che potessero accompagnarlo nel suo percorso di cavaliere in crescita.

La svolta

Non potendo cullare certe mire, a 19 anni è partito per il Belgio cercando di aggirare il problema: mettersi a disposizione di proprietari o commercianti con un parco cavalli numeroso e sempre alla ricerca di valenti cavalieri per addestrarli. Spesso accade che questi collaboratori abbiano la possibilità di allenarsi e di montare in concorso alcuni dei cavalli che hanno contribuito a preparare. Dopo sei mesi Lorenzo torna in Italia e continua a lavorare in questa maniera, a disposizione di grandi scuderie. Così fino al 2016 quando parte di nuovo. Questa volta, per la Germania che, con Belgio e Olanda, è uno dei paesi europei in possesso di quei numeri (cavalli allevati, razze sportive in allevamento, numero di concorsi) che gli possono garantire una possibilità di futuro agonistico. Decolla la sua carriera che lo porta ad affrontare i concorsi internazionali CSIO 2* e 3* ottenendo vittorie e piazzamenti in queste categorie già di prestigio.

La scuderia e lo “spot”

Nel 2019 si mette in proprio gestendo una parte della scuderia che gli fa da base operativa, a Leer-Horstmaar, un centro di 2.300 abitanti, in Vestfalia. Qui affitta i box ai proprietari che vogliono fargli allenare i loro cavalli e, adesso, ha anche i suoi cavalli di proprietà. Si è fatto un nome per il modo di lavorare ed in cui al primo posto c’è il benessere del cavallo. E siccome si dice che la pubblicità è l’anima del commercio e dell’auto promozione, dall’inizio di quest’anno, il cavaliere livornese inizia a mandare i video delle sue gare a Marco Porro che è il Commissario Tecnico azzurro del salto ostacoli. Il selezionatore inizia a tenerlo d’occhio, fino a convocarlo assieme al fido Corna Boy per partecipare alla Coppa delle Nazioni inserita nell’ambito dell’Andalucia October Tour, una manifestazione che per settimane tiene banco nel panorama europeo con gare e concorsi che abbracciano tutte le discipline dell’equitazione. Lorenzo ha testato il suo cavallo che sembra pronto, con lui, a dare il meglio di sé. La strada è ancora lunga, ma Lorenzo ricorda bene il nome del suo primo cavallo e i sogni non sono ancora finiti. Il Paradiso può attendere, si. Ma non troppo. Quel bimbo di 11 anni non è cambiato. Ha il solito sguardo e la medesima voglia di farcela. Los Angeles, la città degli angeli e delle Olimpiadi del 2028. Anche Caprilli ci andò nel’900 sotto falso nome. E allora, vola ragazzo, vola…l


 

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