Livorno (e non solo) tifa per Salvatore Citti: «Come l’acciaio resiste “Tore”»
Striscioni negli stadi d’Italia e davanti all’ospedale per il conosciutissimo sessantenne marittimo ricoverato, simbolo del mondo ultrà e del sociale labronico
LIVORNO. In molti stadi d’Italia il mondo ultrà si è mobilitato per sostenerlo, con cori e striscioni a suo favore. E anche davanti all’ingresso dell’ospedale, in viale Vittorio Alfieri, amici e conoscenti stanno tifando per lui, esortandolo a non mollare con un altro striscione appeso alla recinzione: «Come l’acciaio resiste Tore”, parafrasando la canzone popolare “Stalingrado” che inneggia all’unità e alla combattività. Livorno (e non solo) sono con Salvatore Citti, il marittimo sessantenne che da giorni è ricoverato in ospedale a causa di un problema di salute.
Le sue condizioni, nelle ultime ore, sarebbero in timido miglioramento e la notizia è stata accolta con un sospiro di sollievo dagli amici. Ma il percorso, purtroppo, è ancora lungo, per questo tutta la città si sta mobilitando per lui. Una persona amata e benvoluta da tutti Citti, un cuore grande che batte per il Livorno calcio e per la Pielle, ma anche per il sociale, per aiutare gli altri. A fine agosto, con un furgone, si è messo alla guida da Livorno a Genova per portare gli aiuti umanitari agli attivisti in partenza per Gaza (al largo della quale sono stati intercettati dalla Marina israeliana) della Global Sumud Flotilla. «Dopo tre giorni intensi di raccolta – questo il suo messaggio su Facebook al termine del trasporto solidale – inscatolamento e accoglienza, mi sono messo alla guida di un furgone in direzione Genova, insieme a due camion e altri mezzi. La fatica non si sentiva, c’era solo una sana convinzione di fare la cosa giusta. Grazie alla Global Sumud Flotilla. Grazie a tutti per far sì che un “anzianotto” ritorni bambino. Solo il popolo salva il popolo». Conosciutissimo nel mondo dei collettivi livornesi, Citti è un personaggio di primo piano della Curva nord. Migliaia le trasferte per seguire la squadra amaranto. Non è un caso che negli ultimi giorni gli ultrà in vari stadi d’Italia abbiano esposto striscioni in suo sostegno, augurandogli di tornare al più presto alla vita normale. E anche sulla sua pagina Facebook il tifo non manca. È continuo: «Dai “Cittino”, forza forza amico mio non mollare», scrive Giada. «Forza “Tore”», «Forza amico mio», sono altri messaggi. Un tamtam costante di post con un unico obiettivo: incitare Citti nella vittoria più grande, quella di lasciare al più presto l’ospedale e tornare alla vita.
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