Addio a ex docente dell’Università di Pisa e vulcanologo di fama nazionale
Fu membro della commissione tecnico-scientifica “Grandi rischi” del Ministero per il coordinamento della Protezione Civile
LIVORNO. E’ stato uno dei più importanti e affermati vulcanologi italiani. Si è spento ieri mattina, 18 ottobre, a Volterra, dove era ricoverato per eseguire riabilitazione in seguito a un malore che lo aveva colpito a maggio scorso, Roberto Santacroce, geologo di fama nazionale, ex professore dell’Università di Pisa. Proprio a Pisa Santacroce, che il 13 ottobre scorso aveva compiuto 81 anni, ha diretto dal 1988 al 2002 il Dipartimento di Scienze della Terra, ma il suo lungo e vasto curriculum lo vede anche ex direttore dell’Istituto Internazionale di Vulcanologia del Cnr, a Catania, membro della commissione tecnico-scientifica “Grandi Rischi” del Ministero per il Coordinamento della Protezione Civile.
Ha all’attivo più di 150 pubblicazioni scientifiche e ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. Nel 2004 l’Università di Pisa gli ha conferito il riconoscimento dell’Ordine del Cherubino che il Magnifico Rettore concede ai professori ordinari dell’Ateneo pisano con almeno dieci anni di anzianità e che abbiano contribuito ad accrescerne il prestigio per particolari meriti scientifici.
La carriera
Santacroce era nato a Milano nel 1944 ma sin da piccolo era cresciuto a Viareggio dove si era trasferito con la famiglia. Proprio nella città del Carnevale ha conseguito il diploma di Maturità classica al liceo Carducci per poi iscriversi alla Facoltà di Scienze Geologiche a Pisa conseguendo la laurea nel 1968. Sposato con Gabriella Moschini, insegnante di scienze e matematica deceduta alcuni anni fa, ha vissuto a Livorno e poi a Nugola. Dalla sua istituzione al 2004 Santacroce ha fatto parte del Collegio dei Docenti della Scuola di Dottorato in Modellistica Fisica per la Protezione dell’Ambiente, consorziato tra le Università di Bologna e di Pisa.
E’ stato membro e Presidente di commissioni esaminatrici per concorsi a professore universitario di prima e seconda fascia, per concorsi a primo ricercatore e ricercatore Cnr, per concorsi a ricercatori universitari, assegni di ricerca, borse di studio, ecc. È stato Presidente e membro di diverse commissioni di facoltà . Roberto Santacroce ha abbracciato molti aspetti della Vulcanologia e della Petrologia delle rocce vulcaniche, dall’origine dei magmi e le relazioni tra tettonica e vulcanismo alla geologia e alla cartografia di aree di vulcanismo recente e attivo, dalla individuazione di risorse geotermiche alla definizione di modelli di funzionamento dei vulcani. Oltre alle tante pubblicazioni, aveva scritto con tre colleghi il volume “Terra pericolosa”.
Convinto assertore dell’importanza della divulgazione scientifica Santacroce, sia pur in pensione da anni, non aveva mai perso la curiosità per il sapere che lo portava a viaggiare, a conoscere e a informarsi e a partecipare a convegni o conviviali. Tra le passioni, oltre ai viaggi e alla lettura, quella del gioco delle carte che condivideva con un gruppo di amici livornesi. E naturalmente l’amore per la sua famiglia. Lascia i figli Guido e Renato e i nipoti Alessandro, Edoardo e Andrea.
La salma sarà trasportata questa mattina, 19 ottobre, nella abitazione di Nugola dall’ospedale di Volterra, poi domani sarà effettuata come da sua volontà la cremazione. Ai familiari di Roberto Santacroce giungano, in questo momento di dolore, le condoglianze di questa redazione.