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Livorno, spacca l’ingresso della biglietteria del parcheggio: «Mille euro di danni per rubarmi una moneta»

di Stefano Taglione
Il ladro in azione alla biglietteria di via Cecconi
Il ladro in azione alla biglietteria di via Cecconi

È successo alle 6,45 di mattina all’area di sosta a pagamento di via Cecconi. L’ira dell’imprenditore Riccardo Rossato: «Inutile denunciare, non serve»

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LIVORNO. Ha fatto irruzione alle 6,45 di mattina di mercoledì 15 ottobre nella biglietteria del parcheggio di via Cecconi, provocando almeno mille euro di danni per rubare, secondo l’imprenditore Riccardo Rossato, «appena due euro dal fondo cassa». Ancora un furto in città, in questo caso nell’area di sosta accanto all’omonimo palazzetto. Ad agire un uomo all’apparenza straniero, molto probabilmente africano, ripreso dalle telecamere dell’attività, che puntano proprio sull’ingresso del prefabbricato preso di mira.

«Questa è una persona che sicuramente ruba per fame – spiega Rossato, che del parcheggio ne è il titolare – dato che si è interessato ai pochi soldi che c’erano, esattamente due euro, dato che noi ogni sera portiamo via l’incasso. Lì, fra l’altro, c’è un cartello: spiega che la zona è videosorvegliata e che dentro non teniamo denaro. Ed è vero. Il mio problema non sono i pochissimi soldi sottratti, ma tutti i danni che ha provocato, almeno un migliaio di euro, anche se per fortuna siamo assicurati e verremmo risarciti».

I danni riguardano sia l’interno della biglietteria, sia la porta d’ingresso, completamente divelta. Ko anche parte del materiale tecnologico. Ma tutto, come anticipato, sarà ripagato dall’assicurazione. «È successo alla luce del giorno, di mattina, non di notte – prosegue Rossato – e questo mi fa riflettere, visto che in questa città rubano evidentemente a tutte le ore del giorno e della notte. Credo che l’insicurezza non sia solo percepita, ma reale». Rossato annuncia di non voler denunciare il furto, nonostante l’impianto di videosorveglianza interno abbia immortalato il ladro in azione. «Non serve a niente, ho esperienza in questo – prosegue – visto che una volta che mi rubarono un giaccone in circostanze analoghe andai dalle forze dell’ordine con tanto di video e nome del malvivente, che conoscevo, e me ne “scappai” a causa della burocrazia. In pratica non riuscii a sporgere querela talmente erano assurde le cose da fare. Quindi ora faccio prima: non ci vado nemmeno, tanto è inutile. Il ladro, fra l’altro, ha lasciato qui il suo coltellino, che aveva utilizzato in precedenza per fare danni: gli è caduto nella fognatura, ma si è pure rotto».

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