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Il lutto

Livorno, l'industria piange Renzo Annoni: è stato il costruttore dell’impero "Sol"

di Stefano Taglione
Renzo Annoni, morto a 93 anni
Renzo Annoni, morto a 93 anni

La multinazionale fu fondata dal padre nel 1927 in città. Oggi, con la sede a Monza, ha stabilimenti in tutto il mondo. Il ricordo della figlia Cristina

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LIVORNO. Ha reso grande l’azienda di famiglia, oggi multinazionale leader in Italia nel settore della produzione e commercializzazione dei gas tecnici, industriali, puri e speciali e medicinali. La fondò suo padre Giovanni insieme al collega Aldo Fumagalli, entrambi monzesi, costruendo a Livorno e Ancona due impianti per la produzione di ossigeno e acetilene. Livorno perde l’imprenditore Renzo Annoni, 93 anni, l’uomo che ha portato la Sol, questo il nome dell’impresa, in tutta Europa e poi nel mondo. La sede centrale oggi si trova a Monza, in Brianza, la città di cui è originaria la famiglia. Ma le attività sono dislocate in mezzo mondo. «Mio padre – racconta la figlia Cristina – nel corso della sua carriera si è occupato soprattutto dello stabilimento di Piombino, quando c’era ancora l’Italsider, realizzando un impianto per il frazionamento dell’ossigeno, in pratica lo trasformava in liquido. In origine la società, fondata nel 1927 da mio nonno, si chiamava “Società ossigeno Livorno”, poi “Società ossigeno liquido”. Scelsero di aprire a Livorno perché in quel periodo il porto era in piena espansione, per questo mio nonno si è trasferito in città e la nostra famiglia è cresciuta qui».

Nel tempo sono stati inaugurati stabilimenti anche a Taranto, in Puglia, e a Pisa, dove c’è la Saint-Gobain. «Sol – si legge sul sito web aziendale – propone soluzioni personalizzate in funzione delle esigenze dei propri clienti, sviluppando tecnologie, processi ed impianti per l’utilizzo dei gas. L’offerta è completata dalla fornitura di apparecchiature e materiali e di servizi per la gestione e l’ottimizzazione delle attività accessorie all’utilizzo dei gas». Molteplici le passioni del novantatreenne, che abitava in via del Pino, a Montenero. «Amava scattare e sviluppare le fotografie, era bravissimo in questo e dimostrava di possedere uno sguardo acuto sulle persone – prosegue la figlia – ma anche l’astronomia. Ricordo le serate trascorse sul viale Italia a guardare le stelle col telescopio, vedevamo anche gli anelli di Saturno. Poi amava il mare e le barche in particolare. Era inoltre capace di amare in maniera passionale, aveva passione per gli altri, per noi figli e soprattutto per mia madre Maria Teresa, scomparsa diversi anni fa».

«Per il mondo lui è stato un grande industriale, capace di gestire, insieme ai soci, un’azienda che è diventata una realtà internazionale. Per i figli e i nipoti tutti è stato un papà e un nonno molto amato. I suoi occhi grandi e intelligenti e il suo sorriso insieme ironico e amorevole rimarranno per sempre nei loro cuori», scrivono i familiari, che ringraziano «la Svs e le cure palliative di Livorno» e, in particolare, «il dottor Roberto Bigazzi, la presidente Marida Bolognesi e la signora Cristina Bini per le incessanti cure e premure». La responsabile della Società volontaria di soccorso Bolognesi è molto legata alla famiglia ed esprime «le proprie condoglianze e quelle di tutta la Svs», a cui Renzo era profondamente legato. 

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