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Livorno e il suo Palazzo Maurogordato: ecco chi è la società che lo ha acquistato

di Francesca Suggi

	Alcuni interni del palazzo storico: scatti del fotografo e Urbex Larry Tracchini fatte anni fa durante l'occupazione dell'edificio
Alcuni interni del palazzo storico: scatti del fotografo e Urbex Larry Tracchini fatte anni fa durante l'occupazione dell'edificio

La Livor srl ha dato la caparra di 350mila euro per la dimora ottocentesca: saldo di 6 milioni e 150mila euro entro fine mese

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LIVORNO Una caparra confirmatoria pari a 350mila euro. È scritto nero su bianco sul bilancio della Livor srl: sede a Roma, via Farnese 7. La società il 18 settembre 2024 ha stipulato un contratto di acquisto di un complesso immobiliare nel cuore del centro città che vale 6 milioni e 500mila euro (il resto, 6 milioni e 150mila euro deve essere saldato entro la fine del mese di ottobre): ecco svelata l’identità della realtà romana che al momento ha messo il suo primo mattoncino verso l’acquisto di Palazzo Maurogordato. Il Tirreno segue da mesi il destino di quel tesoro ottocentesco che fu, la più eloquente testimonianza del prestigio e della ricchezza della comunità mercantile greca nella “città delle Nazioni”.

Fu la famiglia Maurogordato, originaria dell’isola di Chio, e in particolare il mercante greco Giorgio ad affidarne la progettazione all’architetto livornese Giuseppe Cappellini. I lavori, iniziati nel 1856, si conclusero nel 1864.

Parlano le carte

Scorrendo carte e documenti questi sono aggiornamenti con dettagli, indirizzi, nomi e cognomi. “L’efficacia del contratto di acquisto è stata subordinata alla condizione sospensiva legale che da parte del Ministero per i Beni Culturali non venisse esercitato il diritto di prelazione entro 60 giorni dal contratto”, si legge ancora nelle carte della realtà capitolina che si è fatta avanti per quella meraviglia storica di 4 piani, con sotterranei seicenteschi, che si racconta tra affreschi, stucchi, salone da ballo, sugli scali d’Azeglio (immobile occupato per una decina d’anni da famiglie in difficoltà che lo hanno liberato nell’aprile 2024). Un palazzo che è stato ex sede Enel, appartenente dal 2006 alla Castello Sgr, società di gestione del risparmio con sede a Milano che ne sta perfezionando da mesi la vendita. Nella relazione semestrale di gestione del Fondo Risparmio Uno energia del 30 giugno 2025 si scandiscono le tappe della compravendita.

La compravendita

Il 18 settembre 2024 davanti al notaio Fabio Gaspare Pantè di Milano registrato al Dpi di Milano il 25 settembre e trascritto a Livorno il 26 settembre, viene concordata la cessione dell’immobile per un valore di 6 milioni e 500mila euro, soggetta alla condizione sospensiva del mancato esercizio alla prelazione in ragione del vincolo da parte del Mibac, - prelazione che non è stata esercitata nei termini di legge come si chiarisce nei documenti -. A fronte di tale compravendita (un atto notarile vincolante fra le parti), il Fondo ha incassato una caparra di 350mila. Nelle carte si legge che Livor srl ha richiesto una posticipazione dei termini del pagamento del saldo: 6 milioni e 150mila euro dapprima al 10 aprile scorso e successivamente ad ottobre. “Contestualmente – si scorre la relazione - l’acquirente ha acconsentito a sostenere il costo per i lavori di adeguamento (originariamente previsti a carico del venditore Castello sgr) e i costi correnti di detenzione principalmente relativi a Imu, assicurazione, ponteggi di sicurezza all’esterno, su suolo pubblico”. (Indennizzo del ritardo di circa 200mila euro).

E ancora nella relazione semestrale, sempre a riguardo dell’immobile livornese, si sottolineano le pendenze: “pende l’incasso del saldo prezzo per la compravendita stipulato con la Livor srl per l’asset Livorno, in esecuzione del contratto preliminare per il complesso portafoglio degli assets di Ancona-Sesto San Giovanni- Livorno con BGenera spa (nuova denominazione di Gibbi srl)”. Tra i fatti rilevanti citati nella documentazione del Fondo immobiliare si legge che all’approvazione della relazione semestrale l’acquirente chiede la proroga del termine di versamento del saldo per l’acquisizione dell’asset di Livorno ad ottobre.

L’operazione Livorno

A pagina 21 della relazione semestrale ancora dettagli: il 9 agosto 2024 Castello sgr ha concluso con BGenera spa, holding di un gruppo imprenditoriale e immobiliare operante in Italia e all’estero, il contratto preliminare avente ad oggetto la cessione dei 3 assets (immobili) di Ancona, Sesto San Giovanni e Livorno per 11 milioni di euro totali. Si tratta della società acquirente finale designata. Relativamente a questa operazione si comprendono le compagini della holding: il 6 novembre 2024 si è chiusa la vendita dell’immobile di Ancona al soggetto designato dal proponente, Hightel Towers spa per 2 milioni e 250mila euro. Il 18 settembre 2024 in campo l’operazione Livorno sottoscritto con l’acquirente designato Livor srl. Per l’immobile di Sesto San Giovanni, corrispettivo residuale definito in 2.250mila euro: le parti hanno individuato l’acquirente, Excelsia Nove srl (parte del gruppo B.Genera) e concluso l’atto di compravendita a febbraio 2025.

La Livor

La società Livor srl ha un capitale sociale di 10mila euro; amministratore unico Gaetano Buglisi. Fa attività immobiliare: è questo il suo oggetto che viene dettagliato in visura camerale È partecipata al 100% dalla società, Hightel Towers spa (capitale sociale 5milioni di euro). Amministratore unico di Livor e Hightel Towers spa è lo stesso Buglisi. Entrambe le realtà convergono ad uno stesso indirizzo romano, via Farnese 7. Quest’ultima società fa parte della holding BGenera spa. 

Quale futuro?

L’acquisizione di Palazzo Maurogordato, in toto, ancora non è stata formalizzata. E questo è un dato: entro la fine del mese - salvo novità - si delinea veramente (o meno) la compravendita dello storico edificio. Secondo indiscrezioni, ma soprattutto partendo dalle caratteristiche del gigante storico nel cuore della città che fu di Giorgio Maugordato (nella foto le sue iniziali sul pavimento mosaicato del Palazzo), le ipotesi all’orizzonte sul suo futuro tutto da costruire (e da ristrutturare) potrebbero correre su due binari distinti. Da una parte l’idea di dedicare la parte nobile, quella del salone da ballo e degli affreschi per capirsi, a scopi ricettivi. Che prenda poi la forma di apart-hotel o di bed and breakfast di charme non è dato sapere. Dall’altra di ricavarne una parte per la realizzazione di appartamenti. A scopo abitativo, insomma. Gli spazi ci sono tutti considerata la monumentale strutturaConsiderata la posizione è fuori dubbio che il Palazzo porta con sé un probabile traino turistico: a due passi dal mare e in centro città. Quattro piani, un padiglione (era la palestra della ricca famiglia greca): il tutto caratterizzato da numerosi saloni decorati e affrescati con soggetti mitologici dal pittore fiorentino Olimpio Bandinelli. Il più grande è il salone da ballo. E poi il fascino che non ti aspetti giù nei sotterranei, qui i leggendari bastioni seicenteschi su cui sorsero gli scali d’Azeglio, come oggi noi li conosciamo.

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