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In Vaticano il pianoforte livornese per il concerto in diretta mondiale

di Claudio Marmugi

	Luca Menicagli in San Pietro
Luca Menicagli in San Pietro

Luca Menicagli, maestro accordatore dei record, scelto anche da John Legend. In piazza San Pietro 80mila persone: «Sarò anche nel docufilm su Allevi»

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LIVORNO. Il pianoforte in piazza San Pietro e un documentario su Giovanni Allevi alla “Festa del Cinema di Roma”. È un Luca Menicagli “superstar” quello che sta ricevendo in queste ore una serie di riconoscimenti professionali fuori dall’ordinario, per una carriera (46 anni di professione) di maestro accordatore unica, tra i top del mondo.

Una settimana fa il Vaticano ha ospitato il primo concerto della storia dell’umanità in quel luogo. Il colonnato del Bernini ha abbracciato oltre ottantamila persone in piazza San Pietro per “Grace for the world”, un evento di portata mondiale trasmesso in diretta planetaria su Disney +, Abc News, Tv 2000 e altre reti internazionali.

In scaletta Andrea Bocelli, Pharrell Williams, John Legend, Karol G e molti altri big del pop internazionale. Al centro del palco, a dominare la scena, c’era un pianoforte, uno “Yamaha C7 - tre quarti” portato e accordato in San Pietro da Luca Menicagli per la sua Menicagli Pianoforti. Una missione insolita per il professionista livornese, ma non inusuale.

Tra gli artisti per cui Menicagli ha creato il suono del pianoforte c’è il maestro Giovanni Allevi: da anni, Menicagli segue personalmente tutti i tour (44 date solo quest’anno) ed è il musicista col quale ha più empatia, “una stima e un affetto personale che vanno ben oltre la grandezza dell’artista”. Menicagli sarà anche nel film “Back to life” di Simone Valentini che – è notizia di queste ore – verrà presentato a ottobre in anteprima mondiale alla “Festa del Cinema” di Roma e che racconta il ritorno alla vita e alla musica del maestro Allevi dopo la terribile malattia che lo ha colpito.

Luca Menicagli, una vita tra i tasti bianchi e neri, ha accordato per Vladimir Davidovic Aškenazi, Martha Argerich, Burt Bacharach, Claudio Baglioni, Tony Bennett, Andrea Bocelli, Stefano Bollani, Jose Carreras, Chick Corea, Aldo Ciccolini, Nick Cave, Bob Dylan, Placido Domingo, Pino Daniele, Herbie Hancock, Norah Jones, Ennio Morricone, Danilo Rea, Sigur Rós, James Taylor, Stevie Wonder, Neil Young, Zucchero e Renato Zero (ma la lista potrebbe essere lunga dieci volte tanto). Pur avendo sempre calcato palchi importantissimi, l’evento in San Pietro lo ha colpito molto.

«In Vaticano ho visto una professionalità e un’accuratezza mai riscontrata», racconta Menicagli, «già l’aria che respiri in piazza San Pietro fa apparire magica, se non mistica, qualsiasi cosa tu faccia, anche fosse avvitare un bullone». Menicagli col suo staff è partito venerdì scorso dal suo store di via Giovanni Verga a Livorno, per consegnare il pianoforte e metterlo in posizione nella piazza. Sabato, poi, lo ha accordato, a diversi orari del giorno. Ed è lui a raccontare la sua giornata dal sapore storico.

«A mezzogiorno la prima volta, col fonico personale di John Legend, alle 20 in punto poi sono salito sul palco per l’accordatura definitiva ed è stata una sensazione unica», e rivive quelle sensazioni che sono rimaste dentro. «In quel momento la voce dagli altoparlanti stava spiegando che l’accesso ai varchi di accesso veniva perché era stata raggiunta la massima capienza di ottantamila persone». A richiedere la presenza di Luca in piazza San Pietro è stata la produzione di John Legend, artista col quale Menicagli aveva già collaborato in diverse occasioni (l’ultima al “Caracalla Festival” di Roma, a giugno – ma già nel videoclip del brano “Wonder Woman” di Legend compariva in bella evidenza un pianoforte di Menicagli Pianoforti). Accordare uno strumento, renderlo a misura del singolo artista, è un’arte difficilissima, antica, innata, che Menicagli fa quasi fatica a spiegare. E le sue parole rendono alla perfezione la delicatezza e la difficoltà di questa arte che lui ha dentro.

«Quando salgo sul palco e cerco di far suonare uno strumento in maniera perfettamente calzante a quello che è il desiderio di un artista - racconta quello che prova ogni volta - è come se entrassi in una dimensione parallela, piena di colori e suggestioni. Cerco di creare un suono che mi faccia stare bene, perché ho capito che se sto bene io piacerà anche al musicista che lo deve suonare». Per Giovanni Allevi, ad esempio, la cura del suono è un nodo fondamentale. Si racconta che il maestro chieda sempre “Come sta il pianoforte?” prima di suonare, come se il piano fosse una persona.

Nell’incanto di accordare, per Menicagli, però, c’è un momento di massima tensione. È l’inizio di ogni concerto e spiega il motivo. «Le prime tre note. I primi secondi di un concerto sono per me i più difficili, appena il primo brano sboccia mi rilasso e me lo godo. Il vero giudizio tecnico poi è di mia moglie Monica, che se il pianoforte suona bene mi dice: “Anche questo canta”, intendendo che son riuscito a dare voce alle emozioni esatte che l’artista vuole trasmettere», continua.

E ci sono una serie di fattori che vanno tenuti in considerazione: l’umidità dell’aria, il calore del luogo, la luce diretta del sole: tutto influenza il suono del piano. «Quando accordi devi pensare a come sarà il pianoforte diverse ore dopo. Per spiegare cos’è il mio mestiere è come domare un puledro: non lo puoi forzare a fare delle cose ma lo devi portare, anche assecondandolo, a fare quello che vuoi». E l’effetto è fruibile in maniera continua in tutto il mondo: il concerto di Roma, in quel di San Pietro è (e rimarrà) tra le offerte on demand di Disney+.

Per quanto riguarda il docu-film su Giovanni Allevi “Back to life” di Simone Valentini che vede protagonista anche Luca Menicagli, sarà al cinema in tutta Italia, come evento speciale, il 17, 18 e 19 novembre.

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