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L’appuntamento

Porti italiani al Seatrade Europe di Amburgo

di Maurizio Campogiani

	Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Iniziata l’annuale rassegna sulle crociere: oltre alle rappresentanze delle autorità di sistema portuale e di Assoporti, presenti i vertici di Assinterminal

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Taglio del nastro, ieri, 10 settembre, allo stand italiano presente al Seatrade Europe, la tradizionale rassegna europea del settore crocieristico che si svolge ad Amburgo. Previsti tre giorni di incontri, contatti, dibattiti e confronti tra gli operatori del continente e non solo. La presenza “tricolore” è assicurata dalle rappresentanze di diverse autorità di sistema portuale, dai vertici di Assoporti e di associazioni di settore come nel caso di Assinterminal.

Proprio il presidente dell’associazione degli armatori è voluto intervenire al termine della prima giornata di lavori. «Il vero risultato della partecipazione italiana – ha dichiarato Tomaso Cognolato – è l’evidenza dell’importanza della stretta collaborazione tra AdSP e terminalisti, tutti impegnati a valorizzare la nostra nazione che è ancora oggi tra le destinazioni turistiche e crocieristiche più richieste. Siamo il Paese più bello del mondo, con un’offerta unica e un’accoglienza che non ha eguali: dobbiamo esserne consapevoli e agire di conseguenza, facendo sistema, come ribadiamo sempre».
Tra i principali temi emersi dal confronto comune nel corso della prima giornata di un settore in grande espansione e che in Italia regala numeri particolarmente importanti vi è la transizione energetica. Secondo i dati, entro il 2036 l’85% delle navi sarà predisposto per l’elettrificazione, ma ad oggi in Italia solo un porto dispone delle infrastrutture necessarie.

«Le navi sono già pronte – ha sottolineato Cognolato – in molti casi bifuel e presto trifuel, capaci di utilizzare biofuel, ammoniaca e metanolo verde – mentre a terra mancano depositi, produzione e soprattutto la disponibilità reale di energia. Tutti i porti italiani, a fine 2026, dovrebbero avere banchine elettrificate, ma senza la corrente disponibile il risultato rischia di restare solo sulla carta. È evidente la necessità di un coordinamento nazionale che accompagni il settore in questa transizione».
«Terminalisti e compagnie sono pronti – ha concluso il presidente di Assinterminal – ma serve una reazione rapida e decisa, sia sul fronte infrastrutturale sia su quello degli investimenti. È il momento di fare scelte concrete con un modello flessibile e attento alle specifiche realtà, per sostenere la competitività dei porti italiani e dare pieno valore alla destinazione Italia».

Preoccupazione condivisa anche sull’Entry/Exit System (nuovo sistema di controllo per passeggeri non comunitari in ingresso o uscita sul/dal territorio europeo) in vigore dal prossimo 12 ottobre, che pone rilevanti criticità sia dal punto di vista logistico sia sotto il profilo degli investimenti richiesti, come rappresentato nel corso di un incontro convocato appositamente sul tema dal Ministero degli Interni, svoltosi a Roma lunedì scorso.

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