Tre Ponti, costi lievitati e ritardi: ecco 1,2 milioni per sbloccare tutto
La Regione ha messo sul piatto i soldi necessari a procedere con gli interventi
LIVORNO. Il cantiere ai Tre Ponti non potrà rispettare i tempi inizialmente previsti. Si era ormai capito da un po’. Negli ultimi mesi sembrava tuttavia si procedesse di buona lena, con il ponte ad unica campata che avrebbe dovuto affacciarsi allo specchio antistante al punto di messa in posa entro la fine giugno. Poi, la frenata. Dovuta a una mera questione economica. Il silenzio è stato rotto ieri con un comunicato dell’assessora regionale all’ambiente Monia Monni.
Il punto
«Con la fase di collaudo dei pali, entriamo in un nuovo step operativo del cantiere. Dopo le difficoltà iniziali legate al caro prezzi e alla complessità dell’appalto, i lavori stanno proseguendo. Siamo determinati a portare avanti un’opera attesa e necessaria, che consentirà un miglior deflusso delle acque e una significativa riduzione del rischio per i cittadini e il territorio. Il nuovo ponte a campata unica sostituirà l’attuale struttura ottocentesca, superata dalle esigenze di sicurezza idraulica imposte dai cambiamenti climatici. L’opera, del valore di oltre 7, 2 milioni di euro, è parte del piano degli interventi avviati in seguito all’alluvione che ha colpito Livorno nel 2017».
I soldi
Corre prima obbligo precisare che i pali in questione, ancora da realizzare, sono gli ultimi due degli otto lato sud (versante Banditella) che scendono ad una profondità di 40 metri per una larghezza di 1,5. Essi avranno la predisposizione, a differenza di tutti gli altri già costruiti, per poter effettuare le prove di resistenza (penetrazione e compressione). Ma cerchiamo di capire perché Monni ha dato un segnale preciso. La novità è frutto in realtà di una decisiva delibera di giunta che ha anticipato la calendarizzazione originaria prevista per fine mese, perché non si può più perdere tempo: un milione e duecentocinquantamila euro di risorse che la Regione ha messo sul piatto per poter riprendere, senza più tremare, i lavori fino alla posa del nuovo ponte in acciaio.
La svolta
La cifra che da Firenze sbarca su Livorno ed in soccorso del Consorzio Stabile Grandi Opere, non è altro che parte del plus dei costi dell’appalto dovuti agli aumenti sopraggiunti nel frattempo e rispetto al periodo in cui fu indetto il bando. Quota non sostenuta direttamente nel quadro economico di tutte le lavorazioni, il cui totale ammonta a 2, 7 milioni e per il quale c’era copertura solo per 1,5. Risorse che mancavano e che permetteranno, finalmente, di arrivare giusti giusti fino al varo del ponte. Tutto in realtà, aveva registrato una brusca frenata per i tempi di ristoro da corrispondere alle società, stabiliti per legge, e che devono arrivare dal ministero. Solo che ultimamente si sono dilatati fino anche a un anno dalla produzione della documentazione dello stato di avanzamento d’opera. Troppo lunghi, e con i soggetti chiamati, loro malgrado, a fare da banca alle istituzioni. Un sistema che mette a rischio tanti cantieri ovunque. Già, con la contabilità speciale, si stanno sbloccando pure altri 300mila di lavori eseguiti e mai ad ora riscossi.
Cosa succede ora
Nei prossimi giorni la associazione temporanea di impresa riceverà la documentazione scritta che rende tutte le garanzie. I soldi ci sono, li anticipa la Regione. Nero su bianco. Sufficienti per la realizzazione di cento micro pali che vanno da una profondità variabile dai sei ai nove metri con anima d’acciaio (26 lato Rotonda, 74 lato Antignano), del palancolato per realizzare i due plinti per le spalle dove poggerà il manufatto in acciaio corten lungo 55 metri e largo 22 e la ripresa delle saldature del ponte in costruzione in Sicilia.
«Ci siamo»
Il sindaco Luca Salvetti sembra tirare adesso un sospiro di sollievo. «L’intervento ai Tre Ponti è articolato e complesso anche nel rapporto con chi realizza i lavori, ma l’attenzione della Regione e del Genio Civile consentono per fortuna, di superare tutte le difficoltà. A loro va un ringraziamento – conclude Salvetti – mentre alla ditta faccio la richiesta del massimo impegno per chiudere nel più breve tempo possibile un intervento che darà ulteriore sicurezza al territorio e cambierà il volto di una parte della città».
La ripresa
Non appena il documento dello stanziamento arriverà al Consorzio Stabile Grandi Opere (forse già domani), potrà avviarsi il programma di ripresa del cantiere. Passeranno dei giorni, comunque, per entrare in modalità operativa. Forse, dopo il collaudo di cui abbiamo parlato sopra, almeno i micro pali potrebbero cominciare ad essere realizzati in buon numero prima di entrare nel periodo di Ferragosto quando gli operai andranno in ferie. Al rientro, il resto. Il ponte potrebbe imbarcarsi da Priolo sulla chiatta e navigare cinque giorni lungo costa raggiungendo Livorno per fine ottobre. Comunque quattro mesi oltre il previsto. l
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