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Il gran ritorno dei Portuali in Darsena Toscana: la Compagnia entrerà nel capitale di Tdt

di Stefano Taglione
Enzo Raugei
Enzo Raugei

Il presidente Enzo Raugei: «Vicini all’acquisizione di una quota minoritaria della società del Gruppo Grimaldi»

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LIVORNO. È ormai a un passo il grande ritorno della Compagnia portuale in Terminal Darsena Toscana, la società concessionaria dell’omonima area container del porto un anno e mezzo fa acquisita totalmente dal colosso Grimaldi dal Gruppo investimenti portuali di Genova, a sua volta controllato dai fondi Infracapital e Infravia, dopo che nei mesi precedenti era fallita la trattativa con Msc a causa di alcune condizioni imposte dall’Antitrust. Nelle prossime settimane potrebbe esserci l’annuncio ufficiale: Cpl entrerà con una quota minoritaria, probabilmente intorno al 10%. Si tratta di un ritorno, appunto, visto che la Compagnia è fra i fondatori dell’importante area terminalistica labronica. Parla il presidente Enzo Raugei, recentemente riconfermato alla guida della cooperativa nella quale vanta una lunghissima esperienza, sottolinea come attualmente Cpl e Grimaldi siano «in fase di confronto». «A breve – prosegue il presidente – dovremmo chiudere l’operazione. Ci è stata proposta direttamente dal gruppo armatoriale partenopeo e noi l’abbiamo accolta molto favorevolmente. È un’ottima opportunità in termini di garanzia per il lavoro e per noi sarebbe un ritorno, dato che siamo fra i fondatori della Darsena Toscana».

La nuova geografia

Si ridisegna quindi una nuova geografia del porto di Livorno, con la Compagnia che acquisirebbe una percentuale attorno al 10% di Tdt. La stessa cooperativa, fra l’altro, è socia al 50% insieme al Gruppo Neri (stessa percentuale) nella Compagnia impresa lavoratori portuali, altro terminalista di primo piano sulle nostre banchine, società presieduta da Marco Dalli e di cui Raugei è vicepresidente. Neri – che con Lorenzini ambisce all’assegnazione della Darsena Europa, così come il Gruppo Grimaldi – è a sua volta socio con quest’ultimo in Sdt, Sintermar Darsena Toscana e nel terminal Sintermar. Alleanze quindi incrociate nelle diverse aree portuali, con Msc che è presente, oltre che nel terminal Lorenzini, anche in Porto 2000 con Moby, compagnia di cui possiede il 49% del capitale.

Il futuro

Ma il futuro del porto si gioca ovviamente sulla Darsena Europa, attesa entro i primi mesi del 2030 se i lavori per la sua realizzazione non subiranno altri rallentamenti. L’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale, il cui commissario straordinario è Davide Gariglio, deve chiaramente correre per inaugurare al più presto i nuovi piazzali, riservati in larga parte ai container, ma anche ai ro-ro, che insieme ai container rappresentano i due principali traffici del porto. Msc, con Lorenzini e Neri, da una parte ha presentato una manifestazione di interesse per l’intera area. Dall’altra Grimaldi, con le stesse modalità, attraverso Tdt ha chiesto l’affidamento per metà area, tramite la presentazione di un’istanza organica, riservandosi comunque di poter concorrere per tutti i piazzali, ponendosi quindi in competizione diretta col colosso di Gianluigi Aponte. «La Piattaforma Europa rappresenta il futuro dei traffici merci di Livorno – conclude Raugei – e chiaramente sarebbe auspicabile un accordo che riguardi tutti i soggetti che si dimostreranno interessati».

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