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Da Livorno alla conquista del mondo: il miele in culla di Nugola trionfa a Londra

di Andrea Rocchi
Da Livorno alla conquista del mondo: il miele in culla di Nugola trionfa a Londra

Primo premio al prodotto di Francesco Varallo della Corte delle Regine

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COLLESALVETTI Cinque anni fa, da debuttante, spopolò col suo “miele in culla” ovvero il nettare degli dei custodito nel suo ambiente naturale, una culla di cera ideale scrigno di conservazione. L’idea gli arrivò da una banale riflessione di chi fa questo lavoro: perché il miele preso direttamente dal favo è più buono? Sarà forse per la cera?

Quelle originalissime confezioni, preparate con cura certosina e un’impronta manageriale nel laboratorio di Guasticce e con all’interno un prodotto tutto da scoprire, fecero schizzare in aria le palette con il 10 nel parterre di esperti riuniti a Londra.

Il livornese Francesco Varallo nel 2019 fu protagonista di un autentico exploit oltreManica aggiudicandosi il primo posto per il design e il terzo per la qualità in un concorso internazionale – il London Honey Awards – che riuniva alcuni tra i migliori produttori mondiali di miele.

Oggi, a distanza di 5 anni, Varallo si ripete. E anzi, fa ancora meglio.

Pochi giorni, infatti, dagli organizzatori del concorso che raccoglie - dicevamo - alcuni tra i migliori brand mondiali, gli è stato comunicato che il suo miele aveva collezionato ben due “ori”: uno nel packaging, il settore dove si premia l’immagine. L’altro nella qualità, stavolta del suo miele di acacia.

«Sono contentissimo - spiega Varallo - soprattutto per quest’ultimo premio che è un riconoscimento alla qualità del nostro prodotto».

Il giovane imprenditore è a capo della Corte delle Regine, azienda agrituristica specializzata nella produzione di miele e prodotti dell'alveare (propoli, polline, pappa reale) con sede a Nugola che ha sperimentato, tra le sue creazioni, il progetto miele in culla: «L’idea che stiamo sviluppando - scrive Francesco nel sito - è quella di garantire un metodo di estrazione diverso dal normale. Non ci limiteremo a conservare il miele nel barattolino di cera ma garantiremo che non la abbandoni mai dall’estrazione dei favi fino all’invasettamento nel Miele in culla®. Il tutto in condizioni di semi oscurità proprio come le api fanno all’interno dell’alveare.»

Oggi la Corte delle Regine gestisce 140 alveari per lo più a Collesalvetti anche se, per il miele di acacia soprattutto, Varallo ha spostato alcuni suoi alveari in Lunigiana dove le condizioni delle fioriture sono ritenute migliori.

Nato soprattutto come produttore di pappa reale che esporta per lo più nei Paesi asiatici, Varallo oggi produce una tonnellata di miele l’anno.

E’ titolare anche di un agriturismo a Parrana e tra i progetti - dopo il successo del miele in culla - ha quello di raffinare ulteriormente la produzione puntando sulla qualità. Nei prossimi giorni, a Londra, ci sarà la premiazione del concorso alla quale tuttavia per programmati impegni di lavoro Varallo non potrà partecipare.

«Resta la soddisfazione - afferma - di aver avuto altri due importanti riconoscimenti dopo quelli ottenuti alcuni anni fa».
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