Il Tirreno

Livorno

Le indagini

Livorno, inchiesta "permessi facili": tra i provvedimenti nel mirino l’aumento di capienza a Calafuria

di Martina Trivigno

	Calafuria il 26 aprile scorso
Calafuria il 26 aprile scorso

La commissione di vigilanza aveva autorizzato 400 ingressi in più

2 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. C’è anche la discoteca “Precisamente a Calafuria” tra i locali che avrebbero ottenuto “permessi facili” nell’ambito dell’inchiesta per corruzione sulle certificazioni antincendio che, nei giorni scorsi, ha portato all’arresto del funzionario dei vigili del fuoco di Livorno Giuseppe Mazzotta, l’unico al momento destinatario di una misura cautelare (in carcere) per il rischio di inquinamento delle prove.

Trenta, invece, le persone indagate, tra cui Simone Gonnelli, 57 anni, imprenditore e socio labronico del locale. Già di recente la discoteca sul Romito era balzata agli onori delle cronache proprio per un problema legato alla capienza, costringendo il prefetto Giancarlo Dionisi a intervenire per tutelare la sicurezza pubblica, decidendo di diminuire gli ingressi. Era il 26 aprile scorso, infatti, quando una “marea umana” prese d’assalto, di notte, il locale. Poi il provvedimento: accessi ridotti da 600 a 196

I fatti

Anche perché quando è scattata l’emergenza sul Romito – con i ragazzi in fila fuori, al buio, in attesa di entrare sulla pista da ballo mentre le auto sfrecciavano accanto a loro, sulla via del Littorale, dove le macchine erano accatastate a lato strada, rappresentando un ulteriore pericolo – la capienza della discoteca aveva da poco subito il processo inverso. Ovvero, era stata aumentata, passando da 200 a 600. Una decisione presa dalla commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo su cui l’inchiesta sui “permessi facili” punta i riflettori.

Il provvedimento

«Quanto sta accadendo a Calafuria è estremamente grave. La sicurezza viene prima di tutto, senza deroghe, senza scorciatoie, senza se e senza ma. La sicurezza si garantisce con interventi immediati, risolutivi e seri», aveva detto allora il prefetto Dionisi.

Ed ecco l’ordinanza per la riduzione della capienza all’interno della discoteca. Il provvedimento, con effetti fino al 2 giugno scorso, era già stato prorogato di 15 giorni (fino a martedì prossimo) in attesa di valutare la proposte della proprietà per garantire la sicurezza pubblica (ad esempio attraverso convenzioni con i taxi o l’organizzazione di un servizio navetta): qualora le proposte fossero state ritenute accettabili, sarebbe stato possibile tornare alla capienza originaria (600 persone).

Cosa succede ora

Ma adesso l’inchiesta della Procura di Livorno mette di nuovo tutto in discussione. E la soluzione potrebbe essere di prevedere ancora la proroga del provvedimento attuale (quello che impone un limite di ingressi nel locale pari a 196) in attesa che si riunisca una nuova commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.

 

Primo piano
La tragedia

A dieci anni annega nel lago di Bilancino: stava facendo il bagno con il padre e il fratello più piccolo

di Luigi Spinosi
Sani e Belli