«Cultura del “tutto facile”, una deriva» Ballantini in difesa del liceo Classico di Livorno
Accorpamenti e calo di iscrizioni, parla il volto tv: «Si livella verso il basso»
LIVORNO «Bene rinnovare ma mantenendo la base, non c’è futuro senza la conoscenza netta del passato: le menti tenute nell’ignoranza o fatte crescere con la cultura del tutto facile, tutto acquisibile e con minimo sforzo, diventeranno un futuro con minimo risultato». Così Dario Ballantini, il trasformista nazionale, volto noto di Striscia la notizia e artista sopraffino che alimenta la sua anima con la pittura. Ha radici bel salde nella sua Livorno. Segue le vicende. E ci tiene a dire la sua sulla recente protesta-petizione online dei genitori del Classico, storico perno all’interno del liceo Niccolini Palli guidato dalla dirigente Teresa Cini: è al centro di una mobilitazione delle famiglie contro accorpamenti e riduzione delle classi. Scrivono alla provveditrice e lanciano una raccolta firme sul web che corre. Ha raggiunto 789 firme per “non far scomparire il liceo Classico” (www.petizioni.com). E al loro fianco si schiera anche Ballantini.
«La notizia del rischio chiusura del classico mi preoccupa notevolmente - sviscera il suo pensiero critico - Nonostante io non abbia fatto studi classici e anzi, faccia parte di quei ragazzi che fine anni Settanta sceglievano il liceo sperimentale, l’alternativa e la “modernità” ,non posso che dirmi preoccupato dell’assenza di un contraltare così importante».
E riavvolge il filo. «Al Classico andavano gli studenti convinti di prepararsi con formazione e studi profondi ritenuti da sempre fondamentali per la base solida della propria cultura: chi andava al Classico sapeva di dover studiare molto di più, di passare un setaccio di maglie più strette, per raggiungere livelli di preparazione importanti e degni per certe professioni». Il crescente calo delle iscrizioni (a Livorno come in tutta Italia) viene visto come una deriva. «Questa situazione è un’altra deriva del mondo dei nostri anni ossia tentare di livellare sempre al basso e di tenere nell’ignoranza coloro che dovranno invece riscattare il mondo, facendogli credere che sia una loro scelta, anestetizzandoli con un tipo di facilità che poco ha a che vedere con la miglioria e molto con la schiavitù indotta dal risultato appetibilmente facile».
I genitori degli studenti del Classico dicono no alla riduzione del numero delle classi e, di conseguenza, alla formazione di classi sovradimensionate. Protestano contro una decisione che andrebbe a minare la qualità dell’offerta formativa e il benessere psicopedagogico degli studenti. «Il liceo Classico è un patrimonio culturale della città di Livorno: difendiamolo insieme», chiudono le famiglie.l