Livorno, vigile del fuoco arrestato: saranno riviste le capienze dei locali
Il Comune riconvocherà le commissioni di vigilanza dopo l'operazione che ha portato in carcere il dirigente dei pompieri livornesi Giuseppe Mazzotta per corruzione e riciclaggio
LIVORNO. «Il dirigente partecipava a diverse commissioni – sia prefettizie, sia provinciali, che comunali – inviato dal comando dei vigili del fuoco. La procura ha richiesto documentazione al Comune e noi, in accordo con la prefettura, andremo a riconvocare le commissioni che recentemente hanno visto la sua partecipazione. La costituzione dell’amministrazione come parte lesa è probabile e verrà valutata dalla nostra avvocatura dopo che il quadro dell'inchiesta sarà reso noto nei particolari e con gli atti».
Le accuse
Lo rende noto il Comune di Livorno, che quindi riesaminerà alcune delle capienze dei locali assegnate negli ultimi anni in relazione alle certificazioni antincendio rilasciate dalle commissioni di cui ha fatto parte l’ingegnere e dirigente dei vigili del fuoco Giuseppe Mazzotta, il funzionario sessantenne originario di Lecce e residente a San Casciano di Cascina (in provincia di Pisa) arrestato dalla Squadra mobile della polizia di Stato per corruzione e riciclaggio in quanto – secondo l’accusa – avrebbe ricevuto soldi e regalie dai privati. Al momento, tuttavia, l’indagine è solo nella sua fase embrionale e nei prossimi giorni saranno ascoltate anche altre persone iscritte nel registro degli indagati, dato che gli accertamenti sono ancora nel pieno dell’evoluzione. Due giorni fa, ad esempio, un’altra persona sarebbe stata indagata, oltre alle circa 30 già nell’inchiesta che hanno subìto in settimana le perquisizioni. Intanto, Mazzotta, davanti al giudice per le indagini preliminari Marco Sacquegna e alla pm Antonella Tenerani, difeso dall’avvocato Roberto Nuti, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Le commissioni
Come anticipato le commissioni di vigilanza che affrontano questa tematica a seconda dei casi sono provinciali, prefettizie o comunali. Queste ultime hanno competenza sulle capienze di teatri, cinematografi e spettacoli viaggianti fino a 1.300 persone e sui locali, e gli impianti all’aperto, fino a cinquemila. L’organismo municipale, per fare un esempio, è quello deputato ad assegnare i limiti di presenza in discoteche o teatri. È il sindaco che la nomina e la presiede. A Livorno, su delega del primo cittadino Luca Salvetti, sono state generalmente presiedute da un assessore, in questo caso dal delegato al commercio Rocco Garufo. Naturalmente, l’esponente dell’amministrazione, è estraneo ai fatti, così come palazzo civico, che sta appuntando valutando la possibilità di costituirsi in futuro parte civile (anche se è ancora presto, visto che le indagini non sono chiuse) nell’ambito del processo che potrebbe aprirsi laddove i fatti contestati dovessero essere confermati.
Gli interrogatori
Nel frattempo, dopo l’interrogatorio di garanzia di Mazzotta che per il momento resta in cella per il rischio di inquinamento delle prove, fra giovedì e venerdì della prossima settimana in tribunale saranno ascoltate anche altre persone la cui misura cautelare richiesta dal pubblico ministero, e non disposta al giudice, è stata subordinata all’interrogatorio stesso.
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