Livorno, orti di via Goito all’asta tra 10 giorni: si riaccende la protesta
I cittadini tappezzano le strade di striscioni anti cemento: «No ai palazzi nel polmone verde. Si cambino i progetti»
LIVORNO. La data fissata per la vendita all’asta del terreno edificabile si avvicina. E gli appartenenti al comitato Orti Urbani si preparano a continuare la lotta per difendere appezzamenti che ritengono essere «uno dei polmoni verdi della città». Ecco, dunque, gli striscioni contro «la distruzione del parco di via Goito». Ed ecco una serie di iniziative in programma. «Domani (oggi, ndr) saremo in consiglio comunale e il 28 maggio (data fissata per l’inizio delle operazioni di vendita all’asta dei terreni, ndr) andremo al tribunale di via De Larderel». Ma andiamo con ordine.
La protesta
Siamo nel perimetro racchiuso tra le vie Goito, dell’Ambrogiana, dell’Erbuccia e Giovanni da Verrazzano. Qui si trovano circa 60mila metri quadrati di terreno, un tempo di proprietà della cooperativa Clc e adesso in mano al curatore, per conto dell’istituto vendite giudiziarie, con la messa all’asta fissata per il 28 maggio. Parte dell’area è incolta e parte è stata adibita a orti urbani da un gruppo di volontari che, in vista della prossima vendita, qualche giorno fa hanno sistemato una serie di striscioni tra via Goito e dintorni. “No alla distruzione del parco di via Goito – si legge sugli striscioni –. Salviamo dal cemento l’ultimo polmone verde della città. Il piano strutturale si può cambiare”. Continua, dunque, la protesta dei cittadini, che chiedono all’amministrazione comunale di modificare gli strumenti urbanistici prevedendo, per quell’area, la non edificabilità.
L’area
Attualmente nel piano operativo risultano 4. 500 i metri quadrati edificabili a destinazione d’uso residenziale. E ciò significa che in via Goito si potrebbero costruire quattro palazzi di quattro piani ciascuno. Il resto dello spazio (47. 450 mq) – come si legge nel piano operativo – resterà area a verde. Un parco, dunque, dove è prevista anche la realizzazione di «agricoltura urbana». Per realizzare tutto ciò servirà un piano attuativo e il sindaco Luca Salvetti, in un’intervista rilasciata il mese scorso al Tirreno, aveva sottolineato che poi «ci sarà una convenzione. Non cambierà la viabilità e non ci saranno nuovi parcheggi. Abbiamo già ridotto l’edificabilità, che adesso non supera il 20% dell’intera area. E le previsioni urbanistiche prevedono un parco con aree forestate e orti urbani da assegnare secondo le logiche di un bando pubblico per individuare il soggetto gestore».
«No cemento»
Ma l’intervento non convince il comitato Orti Urbani, che parla di «scempio» perché, secondo i cittadini, «la costruzione di quelle palazzine sarà il preludio per cementificare altro». Per questo, è stata lanciata una petizione da mille firme che sarà discussa oggi in consiglio comunale. E per questo sono stati sistemati gli striscioni di protesta lungo viale Nazario Sauro, in via Da Verrazzano e in via Goito.
L’asta
Il tutto anche in vista dell’asta che si terrà il 28 maggio quando saranno analizzate le offerte per l’acquisto di terreni «occupati senza titolo – si legge nei documenti del tribunale allegati alla procedura d’asta presente online – da un collettivo che lo destina a orti urbani». Prezzo a base di vendita: tre milioni e 78mila euro. Offerta minima: due milioni e 300mila euro circa. Rilancio minimo 10mila euro. Data e ora di inizio delle operazioni di vendita: 28 maggio 2025 alle ora 10. «Noi ci saremo – dicono dal comitato – . Il 28 maggio andremo in via de Larderel, al tribunale, in occasione della prima vendita all’asta. E domani (oggi, ndr) saremo di nuovo in consiglio comunale per far sentire la nostra voce».
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