Il Tirreno

Livorno

Sos furti

Livorno, spaccano l'ingresso di "I'm Burger" e scappano con la cassa

di Stefano Taglione
I segni del passaggio dei ladri
I segni del passaggio dei ladri

Per fortuna, all'interno del registratore, non c'erano soldi. Il titolare: «Ci sentiamo impotenti, perché vieni violato nell'intimità»

2 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Hanno approfittato della saracinesca lasciata alzata, poi hanno spaccato la porta d’ingresso e rubato il registratore di cassa, trovato abbandonato in strada. Colpo dei ladri al ristorante “I’m Burger” di piazza Grande, nel pieno centro della città, dove nella notte fra mercoledì 14 e giovedì 15 maggio il locale sotto i portici è stato danneggiato nel tentativo di portare via quanti più soldi possibile. «Ma dentro – spiega il titolare, Enrico Ungheretti – noi non lasciamo mai niente, proprio perché sappiamo che certi episodi possono accadere. A noi è la prima volta francamente che succede una cosa del genere, ma leggendo anche Il Tirreno noto che sono molte le attività prese d’assalto e quindi noi commercianti bisogna stare molto attenti».

Nell’attività commerciale, attorno alle 7 di mattina, sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Livorno, diretti dal maggiore Gianraffaele Di Risi, che hanno effettuato un sopralluogo all’interno di “I’m Burger”, un ristorante che nel tempo in centro si è affermato con forza per la qualità e per la gentilezza del personale. «Se c’è un problema di sicurezza? I furti stanno avvenendo un po’ ovunque – prosegue Ungheretti – ma sappiamo che è così praticamente dappertutto, quindi sta a noi proteggerci con le cosiddette “difese passive”, come le telecamere e le saracinesche. Vedo che i locali che hanno le saracinesche chiuse più difficilmente vengono presi di mira, quindi qualcosa anche noi possiamo e dobbiamo fare. Le forze dell’ordine penso che facciano già il massimo, non possono certamente stare fuori dal mio ristorante per tutta la notte, è comunque una cosa che io mai mi sognerei di chiedere».

Restano i danni per il locale di via Pieroni, tecnicamente è in piazza Grande ma l’indirizzo esatto è quello, anche se soldi non ne sono stati portati via. «Andiamo avanti, non possiamo fare altrimenti – conclude Ungheretti – sicuramente un po’ rassegnati, perché questa è una violenza intima, però consapevoli che noi privati qualcosa possiamo fare, difendendoci nel migliore dei modi. Dobbiamo cercare di proteggere i negozi chiudendoli nel migliore dei modi, stando attenti, perché di notte i raid, come vediamo molto spesso, a Livorno possono accadere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Primo piano
Il personaggio

Settant'anni fa nasceva Francesco Nuti, simbolo del cinema toscano: i film cult, i personaggi e le battute più celebri

di Alessandro Agostinelli
Sani e Belli