Livorno, rissa fra bande in via Buontalenti: via al maxi-processo con 20 imputati - Chi sono
Le due fazioni, una delle quali supportata da un terzo gruppo arrivato da Bergamo, si contendevano le piazze di spaccio cittadine a colpi di machete, fiocine, sedie, scimitarre e pistole
LIVORNO. Ben 20 persone a giudizio per rissa, furto, danneggiamento aggravato e porto abusivo di armi. Sta per entrare nel vivo, con l’apertura del dibattimento in tribunale la prossima settimana, il processo susseguente alla maxi-rissa del 15 settembre del 2021 in via Buontalenti, dove due bande rivali di giovani tunisini (una delle quali sostenuta anche da una compagine nordafricano-bergamasca) si sono affrontate in strada, a tarda sera, a colpi di sedie, con una pistola a salve, bastoni di legno, una fiocina da pesca, una scimitarra lunga quasi un metro, coltelli e machete per contendersi lo spaccio di droga a Livorno. Un caos che destò molto scalpore in tutta la città e non solo, con le indagini coordinate dal pubblico ministero Massimo Mannucci e delegate ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile che hanno poi portato all’identificazione dei contendenti anche grazie ai numerosi video girati dagli abitanti, letteralmente terrorizzati in quei momenti.
Il caos
Secondo la ricostruzione della procura tutto sarebbe iniziato quando alcuni nordafricani hanno preso a bastonate la carrozzeria e infranto tutti i vetri di una Volkswagen Golf di una donna livornese, compagna di un tunisino, «distruggendo un passeggino e un tablet posizionati all’interno» – si legge negli atti – spaccando alcune luci e rubando un iPhone 12 nascosto nell’abitacolo. Il resto, purtroppo, è ancora impresso nelle menti dei livornesi: la mega-rissa fra 20 persone con bastoni, sedie, scimitarre, pistole scacciacani, coltelli, machete e la fiocina. Una guerriglia con due persone – il ventiquattrenne libico Omar Chaieb e il ventinovenne tunisino Ahmed Hacena – finite in ospedale con un trauma cranico e ferite alla testa in altre parti del corpo con prognosi rispettivamente di 20 e 15 giorni. «Trauma cranico con ferita d’arma bianca della cute del cuoio capelluto e contusione dell’avambraccio destro», si legge nel referto a proposito delle condizioni di Chaieb, mentre «ferita d’arma bianca alla regione cutanea dorso-lombare con interessamento della fascia muscolare e sottocutanea e una piccola ferita del cuoio capelluto», per l’altro.
Chi sono
I 20 imputati, oltre che per la rissa e per il danneggiamento della Golf, sono accusati di aver rubato otto sedie, quattro tavoli e due sgabelli dal locale “Ex Victor” di via Cosimo del Fante, di aver utilizzato la pistola a salve sparando un colpo e di aver portato via dall’auto un iPhone 12. Diciotto su 20, tutti tranne Chaieb e Hacena, sono poi imputati per le lesioni personali nei confronti di questi ultimi. Rinviati a giudizio quindi, oltre ai due contusi, anche il trentaquattrenne Anouar Souai, il trentenne Ahmed Nebli, il coetaneo Mohamed Ennaceur Hamdi, i ventinovenni Tarek Kouki, Mohamed Bahri e Ali Rezgui, il trentenne Selim Segahaeir, il trentottenne Bilel Ben Morad, il trentaseienne Taha Amraoui, il trentunenne Omar Boukhadra, il trentanovenne Sofiene Mouradi e il trentatreenne Khaled Akkari. Sono tutti tunisini che abitano a Livorno, mentre per la fazione bergamasca, quella in supporto, i connazionali Adnen Marieh (44 anni), Bilel Bedhaui (34), Houssem L’Amiri (33), Sami Mhissen (39), Ali Zaghdoud (38) e Slim Hacana (32).
Il processo
Ora i 20 indagati – difesi dagli avvocati Alessandra Natale, Luana Dettori, Barbara Luceri, Brunella Crecchi, Giulia Bottone, Stefano Pritelli, Angelo Riccobene, Roberta Barbieri e Giulio Parenti – potranno scegliere se andare a dibattimento, scegliendo il rito ordinario, od optare per altre vie, fra cui il patteggiamento e l’abbreviato, che prevedono, in cambio di un iter più veloce, lo sconto automatico di un terzo della pena. L’udienza è prevista fra pochi giorni.