Livorno, addio Piero Michelucci: è morto l'imprenditore visionario della Ergon Gas
Aveva 87 anni: lascia la figlia e sette nipoti
COLLESALVETTI. In principio lavorava alle Poste. Poi, mentre aiutava suo padre in alcuni lavori edili, cominciò ad appassionarsi alle caldaie. Diventò bruciatorista, prese la partita Iva e ben presto lasciò il posto fisso per fondare la sua azienda. Erano gli anni Ottanta e, col tempo, Ergon Gas è diventata un punto di riferimento per il territorio. «L’azienda è stata il suo orgoglio». Piero Michelucci è morto sabato 19 aprile. Aveva 87 anni e lascia un grande vuoto nei cuori delle tante persone che gli volevano bene. In quelli degli amici, degli ex colleghi e dei dipendenti. E soprattutto in quelli dei suoi tanti familiari. Lascia la figlia Sonia, i nipoti Sara, Giulia, Irene, Andrea (figli di Sonia), Giacomo e Marco (figli di Andrea, l’altro figlio di Piero, morto in un incidente mentre lavorava nella raffineria) e il bisnipote Andrea (figlio di Giacomo).
Visionario
Michelucci un tempo era dipendente delle Poste ma un giorno, «mentre lavorava a una casa con mio nonno, prese la passione per gli impianti di riscaldamento – racconta la figlia – e aiutava tutti in paese». Cominciò quindi a fare il doppio lavoro fino a che decise di assecondare la sua vocazione mettendosi in proprio, diventando bruciatorista (cioè addetto alle caldaie) e poi fondando un’azienda. La Ergon gas, con sede a Collesalvetti e capannone in una zona di confine che rientra nel comune di Fauglia, si è specializzata nella realizzazione di impianti Gpl e adesso è gestita da Sonia, che può contare complessivamente su uno staff di 8 persone. «Ho iniziato a lavorare con babbo negli anni Novanta – dice la donna – e posso dire che qui siamo una famiglia». «Piero teneva molto alla sua azienda e amava il suo lavoro – racconta Federico Raffaelli, capo operaio alla Ergon gas –. E in azienda era molto deciso, un po’ burbero e teneva testa a tutti. Tanto che era soprannominato Aceto. Ma allo stesso tempo era una persona umile e aveva un cuore enorme. È stato un visionario». Appassionato di caccia, campeggio e natura, Piero Michelucci è stato anche presidente della squadra di calcio di Collesalvetti e amava la famiglia sopra ogni cosa.
Il ricordo della figlia
«Mamma se n’è andata lo scorso 5 febbraio – racconta Sonia Michelucci – e lui l’ha seguita. Babbo era la persona più buona del mondo. Era un uomo corretto e amichevole e tutti gli volevano bene».