Il Tirreno

Livorno

Il caso a scuola

Livorno, Lenny Bottai escluso dal liceo Enriques attacca il preside: «Ha amici di destra»

di Luca Balestri
Lenny Bottai
Lenny Bottai

Il pugile ed esponente della sinistra labronica, invitato per una lezione gratuita di boxe con i ragazzi, contro il dirigente Ersilio Castorina: «Sospeso perché il mio casellario non è "lindo", parliamo di reati minori di 20 anni fa e di un'indagine per una rissa in piazza del Municipio con Perini». La replica: «Venga a colloquio con me per un'informazione più diretta, non mi aspettavo un attacco del genere via social»

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LIVORNO. La boxe al liceo diventa un... incontro di pugilato dialettico tra Lenny Bottai, che gestisce l’associazione sportiva dilettantistica Spes Fortitude, e il dirigente scolastico dell’Enriques, Ersilio Castorina. Al centro dello scontro tra i due c’è un progetto di insegnamento del pugilato, che si sarebbe dovuto tenere nel liceo di via della Bassata, saltato all’ultimo momento. È stato Bottai a rendere pubblico il fatto, attaccando duramente il dirigente scolastico in un post sulla sua pagina Facebook. Un destro verso il preside che, però, non è finito ko, ma ha anzi replicato e aperto comunque a un confronto con Bottai.

L’accusa

«La scorsa settimana mi sono recato, come da accordo, per esercitare il mio ruolo di docente nel progetto che riguardava l’insegnamento del pugilato al liceo sportivo Enriques di Livorno, ma ho scoperto sul posto che il dirigente scolastico, al secolo Castorina Ersilio, lo aveva sospeso per “incompatibilità” della mia persona con l’ambiente (scolastico, ndr)», attacca Bottai. Che non si aspettava che gli fosse vietato di insegnare ai liceali la sua professione e evidenzia il rammarico che ha provato dinanzi alla scelta della scuola: «Ho percepito un forte disagio e delle rimostranze da parte di docenti e degli stessi ragazzi, molti dei quali ho appurato neppure sapevano la motivazione, quindi ho trovato una mail alla società (la Spes Fortitude, ndr) nella quale si interrompeva la convenzione già firmata».

Ecco quindi un uppercut contro il preside, tirato non alla carica, ma alla persona: «Il “buon” Castorina, spinto da influenze politiche amiche della destra locale, da quel che ho capito, avrebbe sospeso il mio contributo sportivo da docente (gratuito, tengo a precisare) perché il mio casellario giudiziale non è “lindo”». Il pugile non ha il casellario giudiziario pulito in quanto indagato per rissa, per uno scontro avuto con il consigliere comunale di Fratelli d’Italia (Lega, all’epoca dei fatti) Alessandro Perini, a fine 2019, in piazza del Municipio. Ed è presente nella fedina penale di Bottai, come lui stesso riporta, anche «qualche reato minore di vent’anni fa».

«Peraltro – contina Bottai –, a Castorina dobbiamo ricordare che questo progetto nacque prima del Covid, lui forse altrove, ed è stato riattivato per volontà dei docenti da poco, ricevendo grandi riscontri tra ragazzi e docenti. La figura pessima del preside è data dal fatto che per avviare il progetto avevo firmato la dichiarazione di non esser mai stato indagato per reati specifici verso i minori o di tipo sessuale, ma lui ora fa appello alla sua insindacabile giurisdizione in quanto massimo dirigente che ha il diritto di porre il veto personalmente, per non deludere qualche amico politico».

La risposta

Telegrafica, ma non tranchant, la risposta di Castorina, contattato dal Tirreno: «Pur comprendendo la ragionevole delusione per l’interruzione delle attività, non mi aspettavo un attacco diretto alla mia persona e professionalità, e ne sono molto amareggiato», replica il preside. «Con assoluta serenità – conclude – invito il signor Bottai a tornare al liceo Enriques a colloquio con me, per avere un’informazione diretta, visto che l’aver affidato la mediazione all’insegnante referente ha comunque lasciato spazio a dubbi e interpretazioni che non mi appartengono».

 

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