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Livorno, choc alla stazione: spinge contro il muro una ragazza e tenta di baciarla

di Stefano Taglione
Polizia in stazione (foto d'archivio)
Polizia in stazione (foto d'archivio)

La diciassettenne, che alle 8 di mattina stava andando a prendere il treno, ha denunciato l’uomo: sta indagando la Squadra mobile. Sarebbe un senzatetto

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LIVORNO. L’ha spinta contro un muro della stazione cercando di baciarla sul collo. Choc in piazza Dante, fuori dallo scalo ferroviario labronico, dove una ragazza di 17 anni che stava andando a prendere il treno, verso le 8 di mattina, è stata avvicinata da un uomo – da lei poi descritto come «un senzatetto» – che l’avrebbe molestata, cercando un contatto intimo. L’adolescente, per fortuna, è riuscita a respingerlo prima che mettesse in pratica le sue intenzioni, riuscendo poi a scappare. Un episodio choccante, quello avvenuto in piena mattinata qualche giorno fa, con il clochard che ha poi fatto perdere le sue tracce.

La denuncia

La giovane, sul momento, non avrebbe chiamato il 112 e quindi le forze dell’ordine. Ha comunque immediatamente avvertito i genitori, che l’hanno poi accompagnata negli uffici della polizia di Stato, nella caserma “Vittorio Labate” di viale Boccaccio, dove ha sporto querela raccontando nel dettaglio quanto avvenuto fuori dallo scalo di “Livorno centrale”. Il reato ipotizzato è violenza sessuale, seppur si sia trattato di un tentativo comunque non andato a buon fine, ma solo grazie alla prontezza di riflessi della diciassettenne, che ha respinto il senzatetto evitando che potesse baciarla sul collo.

Le indagini

Sulle tracce dell’uomo ci sono ora gli agenti della Squadra mobile di via Fiume, diretti dal vicequestore Giuseppe Lodeserto, che stanno chiaramente approfondendo il racconto della vittima cercando di dare un volto e un nome al senzatetto. In tutta la zona, fortunatamente, ci sono diverse telecamere, alcune delle quali di ultima generazione, con una definizione video molto alta, che chiaramente registrano i filmati. Nei mesi scorsi, non a caso, grazie ai moderni impianti di videosorveglianza installati da Ferrovie dello Stato i colleghi della polfer riuscirono a rintracciare immediatamente una donna rumena di 56 anni e un trentottenne algerino che avevano appena rubato uno zaino a una turista svizzera diretta al porto, dove aveva prenotato un traghetto per la Corsica, denunciandoli per furto aggravato e recuperando la refurtiva (con la quale si erano spostati nei vicini giardinetti). In quel caso l’episodio era avvenuto all’interno della stazione, al bar “Brikkocafè”. La tentata violenza sessuale si sarebbe invece consumata all’esterno, in un’area comunque coperta dagli “occhi elettronici”.

Cosa rischia

L’uomo, se naturalmente individuato, rischia dai quattro agli otto anni di reclusione, questo perché in ragione della minore gravità del fatto (se fosse stato compiuto, il quantum, avrebbe oscillato fra i sei e i 12 anni) la pena potenziale, se chiaramente tutto il racconto della ragazza dovesse essere confermato, viene ridotta di un terzo. Al vaglio degli inquirenti, oltre alle immagini delle telecamere se avessero inquadrato la scena, c’è poi il racconto della vittima e, se ve ne sono stati, dei testimoni oculari.

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