Da Livorno a tutta Italia, 40 anni nei panni di altri (big): Dario Ballantini festeggia nel “suo” Goldoni
Da Vasco Rossi a Ray Charles, passando da Zucchero, Paolo Conte e da Valentino, il poliedrico artista racconta il nuovo show: «Ho imparato ad ascoltare gli altri. Se un personaggio stanca, cambio»
LIVORNO. «Era dal 2014 che non mi esibivo qua, sono felice di tornare». Ecco che torna al Teatro Goldoni, per festeggiare i quarant’anni di carriera, l’imitatore livornese Dario Ballantini.
“Lo spettacolo di Ballantini”, è il nome dello show del prossimo 5 febbraio. È il sottotitolo a spiegare cosa metterà in scena il livornese: «Conseguenze di 40 anni nei panni di altri». Da Vasco Rossi a Ray Charles, passando da Zucchero, Paolo Conte e da Valentino, durante lo spettacolo il trasformista metterà in scena dieci delle sue maschere più celebri, legate soprattutto al mondo della musica. Mascherandosi e truccandosi direttamente in scena, in un grande camerino aperto, davanti al pubblico.
Le performance che si succederanno sul palco saranno intervallate da episodi della quarantennale carriera, tutti inediti. E non solo: colonna portante del tg satirico Striscia La Notizia da oltre trent’anni, sul palco scorreranno anche delle immagini dei servizi che hanno visto Ballantini protagonista durante questi tre decenni nella trasmissione televisiva.
«La conseguenza di vivere nei panni degli altri per così tanto tempo è di essere abbastanza anonimo, e questo è un vantaggio. Se un personaggio stanca, te puoi cambiare», presenta lo spettacolo Ballantini.
Ne sa qualcosa del cambio di personaggi, dato che in tre decenni di Striscia ne ha interpretati ben 71.
«Imitare gli altri per quarant’anni mi ha dato l’opportunità di mettermi in ascolto degli altri, di essere empatico. È una dote che ormai mi appartiene», dice. L’essere imitatore durante questo lungo temporale ha creato anche delle situazioni bizzarre nella vita del livornese. È successo, per esempio, un giorno in cui era mascherato da Valentino, lo stilista che è stato il suo personaggio di punta, imitato per ben sette anni di fila.
«Un anno gli impegni che avevo mascherato da Valentino furono trecento. Non solo ero truccato come lui, ma ero costretto a parlare come lui, e quindi per osmosi pensavo anche come Valentino – il racconto-. Quell’anno ci fu uno spettacolo in Sicilia. Si parla di prima del crollo delle Torri Gemelle, quindi non c’erano tutti i controlli che ci sono oggi negli aeroporti. Presi l’aereo per andare a Milano e verso Firenze si trovò una tempesta. Insieme a tutti gli altri passeggeri urlavo per la paura, ma lo facevo vestito da Valentino».
Lo stilista è stato il personaggio di punta di Ballantini, ma «i personaggi più affini a me che ho interpretato sono Gino Paoli e Vasco Rossi. E anche Lucio Dalla fa parte della mia sorte sentimentale».
Tanti gli imitati che hanno apprezzato la loro imitazione da parte dell’attore. «Gino Paoli si è meravigliato, ed è l’imitazione che io trovo più riuscita – dice-. A metà strada tra l’aver gradito e non il non gradito l’imitazione c’è Nanni Moretti. Un anno in cui l’ho imitato ho esagerato: l’ho fatto con il sedere finto, solo perché gli si era vista una parte del sedere in un film».
Neanche gli organizzatori del Festival di Cannes hanno apprezzato l’imitazione del regista. «Moretti ha apprezzato fino a che non siamo stati annunciati al Festival di Cannes come “Monsieur Nanni Moretti”. Quando si sono accorti che eravamo noi, ci hanno strappato tutti i documenti». L’ironia è stata il sale della carriera del livornese. E continua ad esserlo ancora oggi. «Vannacci sembrava impossibile da fare, ma grazie a un escamotage mi son fatto ridurre la testa, perché la mia è più grossa della sua, e son riuscito a farlo. Anche grazie a dei tacchi alti», scherza. Ma ci sono anche personaggi che non gli sono mai riusciti, «come Scamarcio e Marta Marzotto».
Un cruccio nella grande carriera? «Ho dovuto dire di no a una proposta di Gigi Proietti. Richiedeva due mesi di prove, ma avevo il contratto con Striscia».
Lo spettacolo del 5 febbraio al Goldoni si terrà alle 21. Non è solo interpretato, ma anche scritto dallo stesso Ballantini. Che si occuperà anche dei costumi, insieme a Nadia Macchi. Ad accompagnare l’artista sul palco ci sarà la filarmonica di Marcello Fiorini. La regia è di Massimo Licinio. Biglietti disponibili su www. ticketone. it. l
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