Livorno, i dati sull’inquinamento: i numeri, la tendenza e il periodo
Le cifre in base ai report giornalieri delle tre centraline in città gestite da Arpat
LIVORNO. Se i dati sull’inquinamento relativi al 2023, resi noti nei giorni scorsi dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, hanno evidenziato una discreta diminuzione dei valori rispetto all’anno precedente, il 2024 potrebbe rimanere sulla stessa linea se non andare meglio.
È ovviamente ancora presto per avere un quadro complessivo e ponderato di quanto avvenuto sul piano ambientale nell’anno che sta per lasciarci, ma i report mensili pubblicati durante il periodo delle crociere, prendendo spunto dai dati giornalieri forniti da Arpat, lasciano ben sperare. E la situazione è pressoché analoga anche adesso, in un momento nel quale il traffico crocieristico è ai minimi termini o pressoché assente.
Il periodo e la tendenza
Andando infatti a vedere giorno per giorno quanto avvenuto dal 15 novembre al 14 dicembre scorsi emerge che nelle tre centraline di Livorno – di Viale Carducci, via La Pira e piazza Cappiello – non si è registrato alcuno sforamento dei limiti di legge relativamente alle sostanze controllate presenti nell’aria. Non solo, i picchi massimi giornalieri toccati da ogni singolo inquinante non sono stati particolarmente più bassi rispetto a quelli che si riscontravano durante il periodo estivo, in occasione del boom delle crociere.
Nel dettaglio
Nello specifico, per quanto riguarda il particolato o PM10, in viale Carducci il livello massimo è stato raggiunto il 24 novembre con 34 microgrammi, in piazza Cappiello il 20 novembre con 30 microgrammi e in via La Pira il 25 novembre con 28 microgrammi. Nelle stesse centraline, nel periodo compreso tra il 15 luglio e il 14 agosto scorsi, i picchi massimi raggiunti erano stati rispettivamente di 25, 39 e 42 microgrammi. Tutti, in ogni caso, inferiori al limite di legge di 50 microgrammi.
Analogo il discorso per le polveri ultrasottili, il PM2.5, controllate dalle centraline di viale Carducci e Piazza Cappiello: 16 e 11 microgrammi il massimo riscontrato tra fine novembre e inizio dicembre; numeri pressoché analoghi a quelli di luglio/agosto, quando i picchi furono di 16 e 12 microgrammi a fronte di un massimo consentito di 25 microgrammi.
Per quanto concerne gli ossidi di azoto, livello massimo in viale Carducci raggiunto il 2 dicembre con 85 microgrammi, in piazza Cappiello il 21 novembre con 50 microgrammi e in via La Pira il 15 e 19 novembre con 59 microgrammi. Più alti i valori estivi, rispettivamente di 111, 47 e 79 microgrammi. Tutti, comunque, ben al di sotto del limite massimo di 200 microgrammi fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e fatto proprio dalla legislazione italiana. Inferiori ai limiti di legge anche le sostanze controllate singolarmente dalle centraline. L’anidride solforosa, misurata solo in quella di via La Pira, ha fatto registrare un picco massimo di 5 microgrammi il 20 novembre. In estate, il massimo raggiunto era stato di 15,8 microgrammi. Anche qui, in entrambi i casi si è molto al di sotto della soglia di allarme fissata a 200 microgrammi. In definitiva e nell’attesa che arrivino i report ufficiali, soprattutto quello diramato annualmente da Arpat, sembra proprio che nel 2024 a Livorno abbia tirato una bella aria.