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Livorno, tragedia sfiorata in corso Amedeo: ragazzina cade dal quinto piano e si salva

di Stefano Taglione

	Un'ambulanza della Pubblica assistenza di Collesalvetti (foto d'archivio)
Un'ambulanza della Pubblica assistenza di Collesalvetti (foto d'archivio)

La minorenne, precipitata dalla parte di un cortiletto interno, ha impattato dopo cinque metri su un tetto sottostante

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LIVORNO. Tragedia sfiorata in corso Amedeo, alle porte del centro, dove attorno alle 22,40 di domenica 23 dicembre una ragazzina è caduta dal

quinto piano del palazzo dove vive, dalla parte del cortile interno, finendo per fortuna su un tetto cinque metri al di sotto della finestra dalla quale è precipitata. L’adolescente, per fortuna, è di fatto rimasta illesa: esclusa la frattura del bacino, inizialmente temuta dai soccorritori che sono intervenuti per accompagnarla d’urgenza – in codice rosso, il livello più alto dell’emergenza-urgenza sanitaria – nella shock room dell’ospedale, dov’è stata assistita dal personale medico e da uno psicologo.

I soccorsi

Per il trasporto al pronto soccorso sono intervenuti i volontari della Pubblica assistenza di Collesalvetti, con a bordo l’infermiere del 118, i più vicini in quel momento al centro visto che ben tre ambulanze della Svs (e i colleghi sanitaria sull’automedica dell’Asl Toscana nord ovest) erano impegnati nell’assistere i quattro soccorritori della stessa Società volontaria di soccorso coinvolti nell’incidente stradale dell’ambulanza ribaltata in piazza della Repubblica. I primi ad arrivare erano stati però i colleghi della Misericordia di Antignano, con a bordo i soli volontari. Quando sono giunti in zona la ragazzina, minorenne, era già stata portata al sicuro, dal tetto dov’era caduta, dagli inquilini del condominio, che hanno contribuito a salvarla. 

Le indagini

Non è chiaro come mai sia precipitata dal quinto piano, se per un incidente o per altre ragioni: lo stanno appurando gli agenti della polizia di Stato, intervenuti dopo l’allarme al 112 con un equipaggio delle volanti e anche con i colleghi della polizia scientifica per i rilievi specialistici. Secondo quanto ricostruito non era in casa da sola, ma quantomeno insieme al padre: quest’ultimo, infatti, al pronto soccorso è stato ascoltato dai poliziotti, che hanno sequestrato il cellulare della ragazzina per eventuali analisi che potrebbe disporre il pubblico ministero. Al momento gli agenti scartano solo l’ipotesi del tentato omicidio: è certo, quindi, che la ragazzina non è stata spinta.

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