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Livorno, il sottopasso al posto del cavalcaferrovia per “liberare” le Terme del Corallo: il progetto, i tempi e i costi

di Flavio Lombardi
Il cavalcaferrovia che scomparirà dopo la realizzazione del sottopasso (foto d’archivio)
Il cavalcaferrovia che scomparirà dopo la realizzazione del sottopasso (foto d’archivio)

Viaggeremo cinque metri sotto terra ed è prevista una rivoluzione per quanto riguarda parcheggi di taxi e bus. L’ingegnere Luca Barsotti spiega come sarà

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LIVORNO. È stata svelata ieri mattina la planimetria del progetto di realizzazione del sottopasso in sostituzione del cavalcaferrovia e della riqualificazione di piazza Dante che prevede la rivoluzione parcheggi, sosta bus, taxi e nuovo senso di circolazione.

La planimetria
Un progetto che proviene dal preliminare approvato in giunta alla fine dello scorso anno e che appare adesso come progetto di fattibilità tecnico-economica di vecchio ordinamento. Un’analisi sempre da approfondire, scelta però fra altre possibilità poi ritenute meno valide. Ora un primo passo è stato compiuto e in forza di questo, come ha spiegato Luca Barsotti, ingegnere che segue parte dell’operazione per conto dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Salvetti, si dovrà procedere. Per il momento pensando alla galleria sotto il piano stradale che, a parte le due rampe dalle quali si scenderà o si salirà a seconda della direzione che si percorrerà, non prevede un collegamento con una nuova intersezione di innesto con la Variante, la cui eventuale realizzazione va vista con Anas, deve essere realizzata da Anas, e per Anas non sarà, com’è evidente, un’opera a bassi costi.

(La planimetria che mostra come sarà il sottopasso da piazza Dante)

 Le arterie attuali
Intanto, si può tuttavia andare avanti perché le alternative per entrare ed uscire di città ci sono – sottolinea l’ingegnere Barsotti – utilizzando le arterie attuali anche se con qualche variazione. Prima fra tutte quella sulla rotatoria della Cigna di via degli Acquedotti, l’altra, invece, in corrispondenza delle due piccole vicine a via Frida Misul (zona palaModigliani, vicino alla sede Cgil e lo store Globo).

Le rotatorie
Stando al progetto, il sottopasso, dalla parte di città, si eclisserà quindi in pendenza fino a percorrere un rettilineo lungo circa cinque metri sotto l’attuale piano e riapparirà in superficie (dopo aver superato il rio Cigna) all’altezza delle due piccole rotatorie appena citate che andranno ridisegnate.

I costi
Tutto questo progetto vale 37,4 milioni di euro, di cui in particolare 2, 4 milioni riguardano la redazione e la verifica di fattibilità disciplinate dal nuovo codice degli appalti e da concludersi entro la fine del 2025. Il resto dei soldi servono per opere di categoria strutturale molto impegnativa. Nel dettaglio le progettazioni esecutive e i lavori con la parte ipogea delle rampe di accesso e la parte sotterranea, la protezione da falde acquifere (l’area vicino alle terme è ricca di acqua) con 30 milioni già finanziati dal Comune nel bilancio triennale 2025/2027 e 5 milioni dal Fondo sviluppo e coesione della Regione Toscana.

L’apertura dei cantieri

Detto dei costi, spostiamo ora il focus sui tempi. Nel 2026, si ultimerebbero le progettazioni esecutive e si andrebbe alla consegna per inizio cantieri. Poco o tanto? Difficile dirlo. Certo è che la parte prevalente del progetto prevede pure l’interessamento dei binari ferroviari, quindi sotto pertinenza di Rfi. I lavori li gestirà quindi Rfi, compresa la demolizione del cavalcaferrovia a fine realizzazione del sottopasso che passa in altezza sui binari, interessa la linea dell’alta tensione Fs. Il Comune sarà in sostanza obbligato a girare parte delle risorse economiche stanziate perché non può entrare “in casa” di altri. Per tempo, a un tavolo sarà tutto pianificato. Ci sarà quindi un lotto per l’opera ingegneristica con le due rampe e una parte del tratto rettilineo sotterraneo per circa 22,5 milioni, i raccordi per la viabilità esistente per circa 5,5 milioni, e gli altri sette milioni, andranno girati a Rfi per poter realizzare il resto sulle sue pertinenze. Circa 500 mila euro di questo importo occorreranno per la demolizione del cavalcaferrovia.

Nel 2030, entro inizio estate, sarà tutto ultimato. Per quanto riguarda piazza Dante, è stato ridisegnato l’ingresso da via degli Acquedotti, il breve tratto che praticamente parte dalla attuale rotatoria e dirige verso il cavalcaferrovia. La bretella di entrata è spostata sulla mappa più verso l’interno ma resta intatto il ragionamento per la circolazione e la disposizione prevista dei mezzi pubblici, parcheggi brevi e quant’altro. Si arriverà alla stazione percorrendo un solo senso di circolazione, entrando dalla bretella, prima cosa ad essere realizzata. In sostanza, da dove si entra ed esce attualmente, diventerà il senso per venire solo verso città. A diritto del nuovo percorso, subito l’Help centre accoglienza notturna nell’immobile di piazza Dante 40, per un intervento da 768 mila euro, di cui 476 mila da parte dello Stato e il resto da parte del Comune. Davanti alla struttura di ospitalità, spazio per scooter (che poi sarà spostato). Entro giugno il via per fare la banchina bus, sulla sinistra i taxi, solita parte dove vedremo anche parcheggi disabili e sosta breve. Subito dopo, si procederà sul resto della piazza che comporta una spesa complessiva di 2.270.374,06 euro, di cui 1,8 milioni finanziati con fondi dello Stato e 500mila da parte del Comune di Livorno.

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