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Violenza sulle donne

Codice rosso, a Livorno tre arresti ogni mese: «Non abbiate paura di denunciare»


	I carabinieri al lavoro
I carabinieri al lavoro

Il bilancio dei carabinieri: «Aumentano i provvedimenti restrittivi»

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LIVORNO. Quaranta arresti nel 2024 (contro i 23 del 2023) e 192 denunce (contro le 188 dell’anno precedente) di persone collegate a reati da Codice rosso. Quindi stalking, maltrattamenti e violenze varie. Principalmente nei confronti delle donne. E poi, ancora, nell’ultimo anno è stata data esecuzione a 14 provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare (rispetto ai 6 dei dodici mesi precedenti) e di 38 provvedimenti di divieto di avvicinamento alla persona offesa (contro i 20 dell’anno prima). A cui va aggiunto un aumento del numero di denunce presentate dalle persone offese. Numeri, questi, che hanno portato all’apertura, in un anno, di circa 700 fascicoli in procura e giudicati dal procuratore Maurizio Agnello «un’emergenza sociale».

«Denunciate»

Adesso a fare il punto della situazione, fornendo i dati provinciali in concomitanza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è il comando dei carabinieri di Livorno, che sottolinea come il consiglio, in caso si sia vittime di maltrattamenti e violenze, «resta sempre quello di rivolgersi alla caserma più vicina non solo per denunciare tutti quei fenomeni che possono avere i connotati della violenza, ma anche per un confronto su come gestire una situazione che si sta vivendo». I carabinieri, d’altra parte, hanno tutta una serie di strumenti che utilizzano per i casi da Codice rosso.

Le indagini

Sono per esempio dotati della sezione atti persecutori – collocata nell’ambito del raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche – che da oltre un decennio svolge attività di studio ed analisi del fenomeno. A questa si aggiunge la rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, strutturata su marescialli e brigadieri delle articolazioni investigative territoriali e formati all’istituto superiore di tecniche investigative attraverso specifici corsi. C’è inoltre un accordo operativo sottoscritto con il consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi che ha l’obiettivo di fornire specifici elementi di psicologia comportamentale per migliorare le capacità di interazione con le vittime vulnerabili, e viene utilizzato il sistema Scudo, una banca dati dedicata, volta a fornire ai militari un quadro informativo completo su eventi pregressi e soggetti coinvolti.

Gli strumenti

I carabinieri di Livorno e provincia – suddivisi in 27 stazioni – hanno poi sottoscritto vari accordi col Soroptimist che hanno portato all’inaugurazione delle stanze tutte per sé nelle stazioni dei carabinieri di Cecina, Portoferraio, Piombino e Livorno centro. Si tratta, sostanzialmente di locali dedicati all’ascolto delle vittime di violenza. Livorno e Piombino hanno anche la stanza portatile, un kit donato dall’International Club di Livorno guidato dalla Presidente Maria Emanuela Bacci. Si tratta di una valigia contenente computer, microfono e telecamere. Il tutto è funzionale a registrare, in un ambiente protetto, le testimonianze e le denunce di chi ha subito violenza. 

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