Il Tirreno

Livorno

L’analisi

Dati economici 2023, niente male per i due terminal container livornesi

di Maurizio Campogiani
Dati economici 2023, niente male per i due terminal container livornesi

Fedespedi, la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizione Internazionali, ha messo a confronto i bilanci dello scorso esercizio dei terminal container che si trovano nei porti italiani. Buoni i risultati per Lorenzini, inferiori per TDT, ma entrambe le società hanno avuto performance migliori sotto l’aspetto finanziario rispetto a gran parte delle altre realtà

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Un anno così così, il 2023, per i due terminal container del porto di Livorno, che hanno ottenuto risultati finanziari diversi ma comunque superiori alla media degli altri scali italiani. E’ quanto emerge dall’ottava edizione di “I terminal container in Italia: un’analisi economico-finanziaria”, pubblicata da Fedespedi, la Federazione Nazionale delle imprese di spedizioni internazionali, e nella quale sono stati messi a confronto i bilanci degli esercizi 2022 e 2023 delle società che gestiscono i diversi terminali negli scali marittimi del Paese.

Per quanto riguarda Livorno i riflettori sono stati ovviamente puntati sul Terminal Darsena Toscana e sul Terminal Lorenzini. Diversi e tutti importanti i parametri presi a riferimento. Il 2023, rispetto all’anno precedente, è andato bene per Lorenzini (+2,3%) e male per TDT (-17,1%) a livello di teu movimentati. C’è da dire che in tutto il contesto nazionale la variazione tra 2023 e 2022 è stata complessivamente negativa, con 12 terminal sui 19 considerati che hanno chiuso col segno meno.

Riguardo le performance operative, che riguardano alcuni indicatori di efficienza, il Terminal Lorenzini ha movimentato 478 teu per metri di banchina e 2798 per dipendenti occupati, mentre TDT ha ottenuto 271 teu per metri di banchina e 1486 per dipendenti occupati. Il fatturato di TDT ha avuto una flessione del 22,7%, con un risultato finale comunque positivo di 3.476 per 261 dipendenti occupati, mentre quello di Lorenzini ha avuto un incremento del 3,2%, con un risultato finale di 3.272 a fronte di 94 dipendenti.

Relativamente al livello di redditività operativa rapportato al fatturato, TDT ha chiuso il 2023 con un 10,8%, mentre Lorenzini è andata al 16,1%. Simili i riscontri per quanto attiene al reddito operativo, con TDT che ha ottenuto il 15,7% e Lorenzini il 19,5%. Il reddito operativo esprime la capacità della gestione di remunerare il capitale investito nell’impresa. Buono, e tra i migliori in Italia, anche il risultato del totale attivo, che esprime la redditività complessiva del capitale investito nell’impresa e che ha visto nel 2023 TDT chiudere al +11,8% e Lorenzini al +15,5%. Positivo anche il riscontro del risultato netto d’esercizio con il capitale investito nell’azienda, che vede TDT al 20% e Lorenzini al 32,8%.

Sempre relativamente alle performance economico-finanziarie, per quanto riguarda il quoziente di indebitamento, che esprime il grado di dipendenza dal capitale di terzi per il finanziamento dell’impresa, TDT ha chiuso il 2023 con l’1,70% e Lorenzini al 2,11%. Riscontri analoghi per quanto concerne l’indice di liquidità a breve, che misura la capacità di far fronte ai debiti operativi e finanziari nel breve periodo: TDT ha chiuso con 1,89% e Lorenzini con 1,92%. Riguardo il grado di copertura del capitale fisso, che indica la capacità dell’azienda di finanziare con mezzi propri gli investimenti di medio e lungo periodo, entrambe le società hanno chiuso col segno positivo: TDT all’1,76% e Lorenzini al 2,25%. Anche relativamente al margine di tesoreria, ovvero alla capacità dell’azienda di far fronte agli impegni a medio termine con la liquidità disponibile, le due società di Livorno, a differenza di tante altre realtà italiane, hanno chiuso col segno più: TDT a quota 1.263 e Lorenzini a quota 3.068. Analoghi i riscontri in merito al margine di struttura primario, calcolato come rapporto tra mezzi a disposizione dell’azienda e le immobilizzazioni materiali (impianti, macchinari, attrezzature, mobili). In questo segmento Lorenzini ha chiuso a quota 5.547 e TDT a quota 7.477. Ancora vicinissime le due società per quanto concerne il margine di struttura secondario, ovvero il confronto tra le passività a medio e lungo termine e le immobilizzazioni materiali, con Lorenzini che ha finito il 2023 a 9.239 e TDT a 9.487.

Infine, due dati particolarmente importanti: il rapporto tra il fatturato e il costo del lavoro e quello tra il fatturato e l’utile. Ebbene, nel primo TDT ha raggiunto quota 164 a fronte di un costo del lavoro di 68, mentre per Lorenzini il rapporto è stato di 271 per 68; nel secondo Lorenzini, a fronte di un fatturato di 96,7 ha avuto un utile di 12,4, mentre TDT con 110,4 di fatturato ha avuto un utile del 9%

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