Sos sicurezza nel centro di Livorno, partono i maxi blitz con i militari: «Ecco il piano»
I dettagli sono stati messi a punto nel corso del comitato per l’ordine pubblico presieduto dal prefetto.Dionisi ha chiesto al sindaco un atto per limitare l’attività dei minimarket Salvetti: «Vedremo»
Livorno In gergo tecnico si chiamano “operazioni ad alto impatto”. In pratica sono maxi blitz interforze organizzati in varie parti della città con controlli sulle strade e dentro i locali. Perché? Con finalità di controllo e contrasto. Dove? In piazza della Repubblica e dintorni, per iniziare. È questa la nuova strategia elaborata per garantire la sicurezza in città. Che poi è nuova come quantità di forze impiegate, perché di controlli ad ampio spettro, specialmente in centro, ne sono stati organizzati anche in passato. C’è però un’altra novità riguardante i minimarket. «Abbiamo chiesto al sindaco un’ordinanza per chiuderli oltre un certo orario», spiega il questore. E, anche se questo è un punto ancora fumoso, una cosa è certa: la strategia elaborata – spiega il prefetto – porterà in città «operazioni importanti che avranno un impatto visivo altrettanto importante». E se il termine “blitz” non è forse il più corretto, tecnicamente parlando, è però concettualmente funzionale. Tutto ciò è stato messo a punto ieri durante il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato nel palazzo del governo dal prefetto Giancarlo Dionisi. È stato ritenuto necessario strutturare un piano di questo tipo anche se «Livorno non è la città insicura dipinta dal Sole 24 ore».
Il tavolo
Alla riunione di ieri, presieduta dal prefetto, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Luca Salvetti, la questora Giuseppina Stellino, il comandante provinciale della guardia di finanza Cesare Antuofermo, quello dei carabinieri Piercarmine Sica, la vicecomandante della polizia municipale Rossella Del Forno e il security manager del Comune Giampaolo Dotto.
Al centro, chiaramente, la sicurezza. E, è sottinteso, le modalità in grado di aumentare la percezione di città sicura. Partendo dal presupposto che, come dice il sindaco, «in determinate zone (piazza della Repubblica e dintorni, ndr) ci sono evidenti problematiche di sicurezza», si è scelta una strategia, per così dire “spettacolare”.
La strategia
Come detto, in città ci sono già stati, in passato, controlli interforze coordinati dalla questura che hanno visto un certo dispiegamento di pattuglie e volanti. Cosa cambierà da ora in poi? Sostanzialmente la mole delle forze spiegate.
Lo fa capire il prefetto. «Avvieremo delle operazioni ad alto impatto con forze di polizia e militari che, in determinate ore di un determinato giorno, andranno a concentrarsi in una certa zona per controllare e contrastare alcuni fenomeni». Non solo carabinieri, polizia, municipale e finanza. Ma anche i militari di Strade Sicure che, lo ricordiamo, sono arrivati a Livorno tempo fa e che sono stati sistemati, sia in città che a Piombino, a presidio di zone considerate sensibili. Per esempio la sinagoga. Complessivamente sono una trentina e adesso potrebbero essere redistribuiti.
I controlli
«L’obiettivo – spiega il prefetto – è contrastare spaccio e immigrazione clandestina, per esempio, procedendo a eventuali denunce, fermi o arresti. Ma non ci limiteremo a operazioni di polizia perché amplieremo il campo coinvolgendo l’ispettorato del lavoro, per la verifica su dipendenti e lavoro nero, così come i vigili del fuoco, per la verifica di locali e sicurezza». Inoltre «per quanto riguarda la vendita di bevande alcoliche, abbiamo chiesto al sindaco di prevedere un’ordinanza per far chiudere i minimarket a una certa ora da stabilire». Una strategia a maglie strette, dunque, a quanto sembra. «Per quanto riguarda i minimarket abbiamo apprezzato la scelta fatta dal Comune di Firenze, per esempio». Lì per i minimarket (non tutti, ma quelli presenti in alcune vie della città) c’è l’obbligo di chiusura alle 21.
Il Comune
In quest’ottica il sindaco dice che «va capito se si può colpire puntualmente chi non è a regola nell’ottica di un’ordinanza che deve avere un carattere di urgenza». Detto ciò, Salvetti sottolinea che «sono contento del tipo di approccio mostrato dal prefetto e della voglia di organizzare controlli puntuali e strutturati in rete. È stata chiesta la partecipazione del Comune e interveniamo da una parte garantendo la rigenerazione degli spazi e, dall’altra, l’impegno di una polizia locale che abbiamo recuperato a pieno organico».
Zone e tempi
Tornando alla strategia in sé, per ovvi motivi non è possibile sapere il calendario degli interventi. Si sa però dove avverranno. «Partiremo – spiega il prefetto di Livorno – da piazza della Repubblica e dalle zone limitrofe. Poi passeremo a Corea e Shangai. Vorrei che fosse chiaro che non abbandoneremo nessun territorio». Nemmeno la provincia, a quanto pare. «Sto parlando con i vari sindaci per fare il punto delle situazioni». l
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