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Il retroscena

Allucinogeni in Toscana, il pagamento avveniva con il "Toncoin": ecco cos'è

Parte degli allucinogeni sequestrati dai carabinieri (foto Franco Silvi)
Parte degli allucinogeni sequestrati dai carabinieri (foto Franco Silvi)

Tutto il giro passava dal dark web e dai canali Telegram per la garanzia di anonimato: spedizioni dal Perù

03 settembre 2024
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LIVORNO. Il dark web, ovvero l’Internet profondo raggiungibile attraverso dei programmi informatici specifici, e Telegram come canali per l’approvvigionamento dei prodotti illegali. L’imprenditore trentottenne di Castiglioncello ora in carcere, Bernardo Bartoletti, avrebbe usato queste vie per comprare le sostanze stupefacenti. È quanto ritengono i carabinieri del nucleo investigativo di Livorno, diretti dal maggiore Guido Cioli, coordinati nell’inchiesta dalla pubblico ministero Ezia Mancusi. «In diverse occasioni – si legge nella nota riepilogativa dell’Arma, che ha denominato l’operazione “Mexal” – si riforniva di mescalina e kratom dal Sudamerica (dal Perù), rispettivamente mediante l’acquisto tramite criptovalute sul darkweb o su Telegram e attraverso viaggi effettuati personalmente».

Sarebbe stata il “Toncoin”, abbreviata “Ton”, la criptovaluta (acquistabile sul sito internet “Neocrypto”) utilizzata per le transazioni, garanzia di anonimato. Mentre nel caso dei 2,056 chili di mescalina sequestrati all’aeroporto di Charles de Gaulle, la scoperta che ha dato avvio alle indagini, gli accertamenti bancari dei militari avrebbero consentito di stabilire che l’imprenditore, con una carta di credito, avrebbe pagato 673 dollari su un sito specializzato.

Il 31 gennaio scorso, invece, durante un viaggio di ritorno dal Messico e dal Perù, lo stesso Bartoletti è stato fermato all’aeroporto fiorentino di Peretola dalla guardia di finanza con del kratom e tabacco in polvere chiamato “snus”, in valigia, motivo per il quale le fiamme gialle lo avevano denunciato.

Gli accordi per gli episodi di spaccio, quelli da strada e che non vedono coinvolto l’imprenditore, avvenivano invece in modo tradizionale, con chiamate al cellulare e, al massimo, con termini in codice per evitare di essere “ascoltati”. Un gergo che, però, non avrebbe raggiunto il suo intento. l

S.T.

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