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Sul mare di Livorno il ponte mobile della discordia, la rabbia del popolo delle barchettei: «Va rimosso»

di Martina Trivigno
Sul mare di Livorno il ponte mobile della discordia, la rabbia del popolo delle barchettei: «Va rimosso»<br type="_moz" />

Di recente il Comune ha rinnovato la licenza per la concessione demaniale. Mantellassi: «Quella passerella è pericolosa e crea solo problemi alle imbarcazioni»

28 agosto 2024
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LIVORNO. Quel ponte mobile è lì da una decina d’anni e di recente il Comune di Livorno ha rinnovato la licenza per la concessione demaniale marittima dell’attraversamento pedonale galleggiante che collega la città alla Fortezza Vecchia, in prossimità del bastione dell’Ampolletta, arrivando da piazza del Pamiglione e attraversando il canale che immette in Darsena vecchia. Ma per il Consorzio nautico di Livorno la soluzione è una soltanto: «Dovrebbe essere rimosso. Una volta per tutte». Per il presidente Piero Mantellassi «non ci passa mai quasi mai nessuno a piedi su quella passerella, ma per le imbarcazioni crea soltanto problemi di navigazione». Soprattutto la domenica – sottolinea – quando le barche tornano dalla Meloria e si “incolonnano” per entrare nel circuito dei fossi. «Peccato però che chi ha la sfortuna di “beccare” il semaforo rosso debba aspettare con il rischio di scontri», aggiunge.

In pratica quando è aperta, la via d’acqua di passaggio per le imbarcazioni fra i due tronconi della passerella viene segnalata su tutti e due i lati da un semaforo verde (rosso invece quando è chiuso) e in entrambi i casi la durata è di mezz’ora. La passerella, voluta dall’amministrazione comunale guidata all’epoca dal sindaco Alessandro Cosimi, è stata portata a compimento dalla giunta targata Movimento 5 Stelle e guidata da Filippo Nogarin. E oggi come allora suscita ancora non poche perplessità nel cosiddetto “popolo delle barchette”, che da sempre la vedono come un possibile (ma sarebbe più corretto dire reale) impedimento al transito delle imbarcazioni.

La passerella mobile è stata realizzata nell’ambito del “Progetto porti” (Ports et identité) Italia-Francia Marittimo 2007-2013, un progetto strategico transfrontaliero di cooperazione territoriale avviato per migliorare l’interazione fra porto e città. Costruita dalla ditta Ingemar di Milano (che si è aggiudicata i lavori con un’offerta di oltre 184mila euro), la passerella è interamente metallica (acciaio e alluminio), mentre il piano di calpestio è in listelli di legno. L’apertura si avvale di un meccanismo che prevede lo scorrimento di una parte mobile su quella fissa garantendo una luce libera di 7,70 metri e senza ingombri laterali.

«Quella passerella è soltanto un pericolo e poi va detto: è completamente inutile – aggiunge Mantellassi – . In altre parole: crea più problemi rispetto a quelli che è capace di risolvere. La nostra richiesta, come Consorzio, è che venga rimossa o, in alternativa, disattivata 24 ore su 24. Capiamo che all’epoca, quando fu realizzata, sono stati spesi dei soldi pubblici ma i tempi cambiano e può succedere che un’opera in un diverso momento storico non serva più. È il caso dell’attraversamento pedonale mobile galleggiante che collega la città alla Fortezza Vecchia che ha un ingresso storico e trionfale da cui vale la pena accedere».

Da qui la proposta del Consorzio: se non si può eliminare il ponte mobile, l’obiettivo dovrebbe essere almeno quello di provare a limitarne le conseguenze. In che modo? «Non è difficile da comprendere che le persone che scelgono quel passaggio per raggiungere la Fortezza Vecchia a piedi non sono poi così tante – conclude il presidente Mantellassi – . Sarebbe importante quantomeno ridurre, in termini di tempo, l’apertura del ponte via terra in modo da non rappresentare un impedimento per le imbarcazioni che invece hanno bisogno di quel passaggio per raggiungere i fossi. Noi lo chiediamo da tempo e continuiamo a sperare che possa succedere. Che quel ponte mobile possa sparire».l

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