Livorno, scrive “Ti amo” sulla spiaggia dell’Accademia: la risposta è nel quadro di un angelo
A distanza di sei giorni dalla romantica dichiarazione arriva la svolta tanto attesa con una dedica speciale
LIVORNO. A distanza di sei giorni dalla scritta “Ti amo” apparsa sulla spiaggia dell’Accademia composta con i sassi e apparsa sulla spiaggia dell’Accademia, è finalmente arrivata la tanto attesa risposta, nuovo capitolo della soap opera dell’amore epistolare. Il modo è, tra l’altro e senza alcun dubbio ingegnoso, artistico, sorprendente. Proprio come se la sceneggiatura l’avesse scritta un professionista degli affari del cuore. Perché la destinataria del messaggio (usiamo il femminile per deduzione), per replicare, ha sistemato sul muro che si trova proprio di fronte al primo messaggio, un quadro nel quale è raffigurato un angelo di spalle (potrebbe sembrare anche una sirena) che porta una buona novella. Una sorta di moderna annunciazione sentimentale.
Il quadro
Sei lettere scritte in celeste per dire “Anch’io”, come si legge. L’opera d’arte, composta di due tele sovrapposte, ha, inoltre, diversi particolari che evidentemente non sono stati messi a caso: un mare rosso passione in basso, alcuni particolari floreali, e l’angelo-sirena indossa una corona, forse per dire al suo amato che quella scritta l’ha fatta sentire una regina.
I messaggi nascosti
Ma non solo, perché incollati sopra al quadro ci sono anche passaggi di brani che parlano d’amore, tra cui quello che racconta la storia di Ulisse: «La guerra - si legge sbirciando tra i colori - è finita. Colpevole o innocente che sia, Elena è tornata a Sparta; gli eroi greci fanno ritorno alle loro patrie. Anche Ulisse salpa alla volta di Itaca, di cui è re, dove sua moglie Penelope – una moglie così fedele da essere tutt’ora il simbolo di questa celebrata virtù – lo attende da dieci anni. E dovrà attenderlo per altri dieci. Per raggiungere l’isola, infatti, Ulisse, reo di aver suscitato le ire di Poseidone, sarà costretto ad affrontrare prove inenarrabili , a superare tempeste e naufragi, a battersi con mostri marini e terrestri… Dieci anni di avventure e disavventure, raccontate da Omero nell’Odissea». E ancora due quartine dell’“Ode della gelosia” di Saffo: il testo più celebre della poetessa di Lesbo: «Sembra a me simile agli dei/quell’uomo che siede di fronte/ a te, e ascolta te che parli/ soavemente / E sorridi amorosa e questo/ il cuore in petto , mi smarrisce/ E come appena ti guardo/ la voce manca». Per finire con un apssaggio tratto dal libro “L'amore è un dio - Il Sesso E La Polis” di Eva Cantarella : «L’amore. Cominciamo da qui, parliamo d’amore. Ma per farlo dobbiamo ricordare che anche i sentimenti hanno una storia Tutto cambia nel tempo, perfino questo sentimento che una retorica tanto facile, quanto ingannevole ci spinge a considerare immutabile. Dimentichiamo allora la concezione romantica e cerchiamo di capire che cos’era l’amore per i greci, cerchiamo, addentrandoci in un mondo lontano, di cogliere i diversi volti dell’amore».
E adesso
Il loro, di volto, resta un segreto. Chissà quale potrebbe essere il prossimo capitolo della storia dei due innamorati. Magari uscire alla luce del sole e raccontare a tutti il loro amore. O forse è meglio di no.