Il Tirreno

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L’emergenza

Caldo record, a Livorno in 23 al pronto soccorso: i malesseri più comuni e i consigli del primario

di Martina Trivigno

	Luca Dallatomasina il primario del pronto soccorso di Livorno, pronto soccorso dell’ospedale di Livorno (foto d’archivio)
Luca Dallatomasina il primario del pronto soccorso di Livorno, pronto soccorso dell’ospedale di Livorno (foto d’archivio)

Luca Dallatomasina: «Negli ultimi giorni aumentati gli accessi. Attenzione anche ai neonati e ai bambini più piccoli»»

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LIVORNO. Il caldo non dà tregua e sono in aumento gli accessi al pronto soccorso di Livorno dovuti alle alte temperature che di recente sfiorano i 40° C. Negli ultimi giorni sono state 13 le persone che si sono rivolte agli Spedali Riuniti per le conseguenze di un colpo di calore e dieci con in corso uno stato di disidratazione. E il primario Luca Dallatomasina spiega che ad aver bisogno delle cure dell’ospedale non sono soltanto gli anziani (che in questa situazione restano comunque i più fragili) ma anche i giovani: per questo l’attenzione deve restare alta.

I sintomi

Mal di testa, nausea, febbre, crampi, svenimenti e, nei casi più gravi, anche incoscienza: sono questi i sintomi tipici di un colpo di calore e che – precisa il primario Dallatomasina – non devono mai essere sottovalutati. Lo stesso vale per i segnali che il corpo manda quando è in corso uno stato di disidratazione: sete, bocca secca, minore sudorazione.

Chi è più a rischio

È vero – sottolinea il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Livorno – gli anziani sono sempre i più vulnerabili, ma il caldo mette in difficoltà anche le persone più giovani. In particolare devono stare attenti gli anziani con più di 75 anni soprattutto se affetti da malattie croniche: ipertesi, cardiopatici, diabetici e con problemi respiratori come bronchite cronica ostruttiva. «Attenzione anche ai neonati e ai bambini più piccoli», sottolinea il primario.

I consigli

In tutti questi casi diventa fondamentale la prevenzione. «Seguire i consigli è fondamentale, non bisogna mai sottovalutare le conseguenze del caldo – sottolinea il dottor Dallatomasina – . Ricordo che è molto importante bere molta acqua, almeno due litri al giorno anche in assenza dello stimolo della sete ed evitare vino, birra, superalcolici, bevande ghiacciate, gassate e zuccherate». Tra le altre buone pratiche da seguire anche quella di evitare di giorno i raggi diretti in casa e chiudere le imposte esterne e le tende e, se possibile, rinfrescare la casa con ventilatori e condizionatori: la notte, infatti, è il momento peggiore, con le notti tropicali in aumento a tormentare il riposo tra sudore e temperature insostenibili. «Non dimenticate di uscire soltanto nelle ore più fresche della giornata: la mattina fino alle 11 e la sera dopo le 18 – conclude il primario Dallatomasina – . Il consiglio è quello di indossare abiti comodi e leggeri in lino o cotone di colori chiari, evitando gli indumenti sintetici e di coprire il capo quando si esce nelle ore più assolate. Non lasciare mai persone o animali, anche se per poco tempo, nell’auto parcheggiata al sole».


 

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